EPIDEMICS: Epidemics
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14/10/2013E' difficile essere una band proveniente da Umea e non suonare come i Refused, una vera e propria istituzione del punk scandinavo, nonchè provenienti proprio dalla stessa città della Svezia centro-settentrionale. E invece questi Epidemics riescono a sfuggire alle convenzioni e presentare un secondo disco ispirato molto dal sound degli Hives, dei Green Day di 'Dos!', e anche dai Distillers e le Donnas (anche se ciò è molto aiutato dalla presenza di una frontwoman). Il self-titled che abbiamo tra le mani (anzi, sotto il click del mouse) presenta 10 brani veloci e tirati, senza fronzoli. Come però spesso succede in questi casi, si concretizza il rischio di proporre al pubblico un disco troppo scontato, in cui le canzoni si somigliano molto l'una all'altra (non a caso in precedenza abbiamo citato 'Dos!' dei Green Day come affinità); l'idea che arriva all'ascoltatore è quella di un album scritto di getto. Ecco, magari con un po' di lavoro più in studio gli Epidemics sarebbero riusciti a scrivere un disco non completamente lineare e quindi leggermente più vario nel suo songwriting. A meno che l'unico intento di questo giovane quartetto svedese sia solo e solamente quello di far muovere il pubblico ai propri concerti. In quel caso, l'obbiettivo è stato centrato in pieno.
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