ELVENKING: Red Silent Tides
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18/09/2010Giudicare una band dal colore dello smalto da unghie, dalla lunghezza dei capelli o dalla loro stiratura/cotonatura è più utile ad un portale (o ad un periodico) di pettegolezzi che ad Hardsounds. A noi interessa solo la musica ed è, come sempre, in virtù di questo che vi raccontiamo il sesto lavoro della power band italica. Avvolto in un evocativo e lievemente inquietante artwork fantasy curato da Samuel Araya (illustratore paraguaiano già noto per il suo immaginifico impresso in 'Thornography' dei Cradle of Filth), che interrompe la splendida sequenza di cover firmate da Gyula Havancsák, il nuovo platter si caratterizza per un deciso abbandono di alcune sonorità che avevano caratterizzato il sound del gruppo, sin dall’esordio del 2001, in favore di soluzioni più easy listening che sicuramente lasceranno perplessi i fan della prima ora. Permangono gli episodi squisitamente acustici e folkeggianti, anche se decisamente più in sottofondo (c’è "Runereader" a tranquillizzare il pubblico appena menzionato), mentre le growls sono ormai un lontano ricordo a favore di tracce meno metallose, più aoreggianti e in alcuni frangenti (la ballad pro-FM "Possession" azzeccata quanto scontata) sfacciatamente ruffiane. Detto questo segnatevi la data d’uscita del platter dei friulani (che nella prima stampa in digipack custodirà, come bonus cd, la preziosa prima incisione della band 'To Oak Woods Bestowed') perché, nonostante le perplessità, nel complesso resta uno degli ascolti imprescindibili di questo 2010 per tutti gli amanti del symphonic power metal. Un album che, volenti o nolenti, prosegue nel solco del cambiamento intrapreso da tempo dai nostri, alla ricerca spasmodica (come ogni vero artista dovrebbe fare) della non ripetitività. Non si poteva chiedere agli Elvenking l’ennesimo 'Heathenreel', e il full-acustic/folk 'Two Tragedy Poets...And A Caravan Of Weird Figures' è già stato inciso. Occore guardare avanti e allora si, il mare è bello mosso e le vele sono lacere, ma c’è un faro in lontananza…l’approdo ormai è vicino.
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