elliott's keep: in medias res
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13/01/2009Prendete una porzione di Solitude Ateurnus e aggiungetevi una piccolissima percentuale di aggressività da qualsivoglia genere. Unite al tutto una eccellente padronanza strumentale (i componenti del gruppo non sono propriamente di primo pelo) e delle ritmiche granitiche a travolgenti molto moderne nel sound Tenete conto che potrete trovare numerosi cambi repentini di tempo con sempre atmosfere plumbee ma mai monotone, come invece quasi sempre accade in questo genere ed avete un quadro abbastanza completo di quello che offrono i texani Elliott's Keep nel loro album d'esordio, 'In Medias Res'. Tematiche religiose e spirituali sembrano farla da padrone ma soprattutto a livello musicale il disco è assai indipendente dalle altre uscite del genere, specialmente per i suoi cambi di tempo a favore di generi come il thrash o (sembra eresia ma non lo è) addirittura il death metal. Assolutamente lontano dagli stilemi che vogliono il doom non estremo come continuazione del sound dei Black Sabbath (cosa che personalmente aborro, a parte qualche felice occasione) i nostri suonano fortunatamente molto americani, molto più dei loro beniamini citati all'inizio. Tutto questo dona generosamente una gran longevità al disco, rendendo 'In Medias Res' un prodotto più che buono per essere un album di debutto prodotto quasi in casa; peccato per l'esigua durata del tutto, neanche quaranta minuti per sei canzoni in totale, ma come prima prova altamente incoraggiante per gli Elliott's Keep. Aspetto l'atto secondo...
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