Draconian: The Burning Halo
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13/07/2009Terza fatica discografica per i Draconian, band affermata nell’ambito del panorama gothic/doom che ha onorevolmente raccolto l'eredità di gruppi storici del calibro di Tristania e Theatre Of Tragedy. Anche stavolta non tradiscono le aspettative e regalano ai propri fans un disco altamente accattivante, arricchito da una sapiente orchestrazione e completato da una produzione a dir poco maniacale che, senza stravolgere il sound che è ormai diventato il loro trademark, riesce comunque ad essere attraente nella sua drammaticità e nella sua tensione. L’apertura è affidata a "She Dies", il primo dei tre inediti presenti sull’album, un classico lento in pieno Draconian style, caratterizzato da solenni cori gotici, ritmo altamente cadenzato, riff granitici ed un growl molto penetrante che duella magnificamente con delle parti di pianoforte che trasudano malinconia da ogni singola nota. Citazione a parte merita "Through Infectious Waters (A Sickness Elegy)", brano dall’incedere altamente malvagio che fa tornare in mente i My Dying Bride. Degne di nota sono le varie campionature che fanno da tappeto sonoro ai folli intermezzi di pianoforte. Come ciliegina sulla torta i nostri eroi ci regalano la stupefacente "The Gothic Embrace", brano plasmato su suadenti ed avvolgenti riff di chitarra acustica soavemente cullati dalla voce di Lisa, e due mirabolanti covers, la splendida "On Sunday They Will Kill The World" degli olandesi Ekseption e "Forever My Queen" dei Pentragram. Per concludere non resta che ribadire che i Draconian sono uno delle colonne portanti della scena gothic/doom attuale. Resta solo da augurarsi di poter in un futuro molto prossimo parlare di questi piccoli gioielli come dei veri e propri classici del genere.
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