DRACONIAN: A ROSE FOR THE APOCALYPSE
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17/07/2011I Draconian continuano imperterriti per la loro strada senza cadere nella faciloneria commerciale, ma allo stesso tempo senza provare ad andare oltre lo stile che li ha fatti affermare. Da un certo punto di vista anche a ben vedere dato che con il precedente lavoro avevano provato a modernizzarsi senza ottenere i risultati sperati. Così 'A Rose For The Apocalypse' conferma che la band svedese raggiunge livelli qualitativi alti proponendo il proprio stile, il classico gothic-death-doom che si ispira alla formidabile triade albionica My Dying Bride-Anathema-Paradise Lost. Ancora una volta sugli scudi il duo Anders Jacobsson/Lisa Johansson, i vocalist che si rincorrono e si alternano in modo perpetuo lungo tutte le tracce, supportato da una ritmica possente e precisa, e da un riffing impressionante che si bilancia perfettamente tra muri sonori impetuosi ed armonie delicate. Un equilibrio diventato poi il vero marchio di fabbrica dei Draconian, ora feroci, ora atmosferici, non perdendo di vista il risultato finale: emozionare, accattivare, ma non svendendosi mai. Ormai, molto probabilmente, l'unica realtà del genere a resistere alle insidie della contemporaneità, alla critica costante dei soloni oltranzisti che li vedono semplicemente come dei comprimari privi di personalità. Brani come "The Drowning Age", "Elysian Night", "Dead World Assembly" sono qui per restare, per essere ascoltati a ripetizione così come l'intero album che, una volta entrato in circolo, non si riesce più a farne a meno.
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