DISBELIEF: PROTECTED HELL
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08/04/2009Nuovo album, nuovo label. Lasciando la Nuclear Blast per la Massacre, i teutonici Disbelief tornano all'attacco con un nuovo full lenght, che non si discosta di molto dal lavoro precedente. Anche qui, infatti, troviamo influenze decisamente *core ma anche una carica melanconica tutta gotica ed europea, in puro stile Sentenced. A dire il vero, però, in questa release l'aspetto doom e malinconico gioca un ruolo più incisivo in confronto ai contenuti core, infatti una fitta aura di malinconia e tristezza avvolge le tracce di 'Protected Hell', e le linee vocali di Karsten Jager, una sorta di growl cantilenante, ne sono l'emblema. Certo, dopo l'intro strumentale si aprono le danze con l'americanissima "A Place To Hide", che però non tarda a mostrare il suo lato tristemente gotico, ci pensa la lenta e lamentosa "Hate/Aggression Schedule" a far capire quale sarà l'orientamento delle dodici tracce. Quindi per tuto il resto del disco si continuerà ad alternare momenti di sulfurea aggressività ("Hell Goes On" su tutti) ad altri, molti altri, di marcia e decadente tristezza, come le due canzoni che chiudono l'album: "Room 309 (Kraftprinzip)" e "Demon‘s Entry". Pur non aggiungendo nulla di nuovo a quanto detto fin ora, con questa uscita i Disbelief regalano ai fan una manciata di brani ben costruiti, dall'ottima produzione, pesante e pachidermica ma delicata e limpida dove necessario, con soluzioni compositive alquanto interessanti e funzionanti, che ai fan (e non solo) di questa band - diciamolo - di non facile approccio, sicuramente piaceranno.
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