DAEMONHEIM: Widerwelt
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17/05/2018Tensione emotiva corre lungo le corde dei Daemonheim, progetto dedito ad un black metal gelido ma, al contempo, appagante per atmosfere. Il duo di musicisti arriva dalla Germania, provenienza che si evince anche dai suoni del loro quarto capitolo in studio. Attivi dal 1999, sciorinano un album in madre lingua diretto e pungente, in cui poi acustici fraseggi tingono di rosso tramonto picchi innevati. Concretezza e rabbia trovano pace, respiro che scandisce momenti di lucida comprensione. Passioni restano impresse, talvolta sferzate da un soffio artico, danzando tra natura e disegnando ombre dai bordi sfumati. Disco fatto da immagini filtrate dal fumo di un odio che si va via via estinguendo, cadenze che hanno un non so che di epico ma che non seguono alcuna particolare direzione folk. Apprezziamo la personalità di una band che crediamo riesca ad essere lacerante e allo stesso tempo onirica, stupendoci con stacchi improvvisi dai toni qualvolta dissonanti. Nessuna destrutturazione sia chiaro, malinconia che ha un vago retrogusto progressive, ma solo per resa dei suoi più che per un’attitudine vera e propria. Widerwelt è assai più elaborato di quanto un primo superficiale ascolto possa lasciar intravedere. Le martellanti e incalzanti ritmiche faranno la gioia degli amanti della scuola teutonica ed un black distruttivo, ma non solo. L’alternanza di ambientazioni diverse è percorso comune tra radici passate e idee proprie, naturalezza con cui tutto si amalgama e di cui i Daemonheim possono fregiarsi . Risentiamo un certo sapore norvegese, anche se sono solo vaghi accenni. Complimenti sinceri agli artisti, conferma per una nazione che sta indubbiamente sfornando uscite e bands di altissimo profilo, senza scadere nel luogo comune.
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