CAMPESE, MIKE: ELECTRIC CITY
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02/09/2010Mike Campese è un chitarrista americano attivissimo sulle scene sia tramite collaborazioni (Jason Becker, Trans-Siberian Orchestra) sia con lavori puramente solisti, difatti questo 'Electric City' è il suo settimo album dal 2000 ad oggi. Questo nuovo lavoro di Campese, come tutti i precedenti, è prettamente incentrato sulla chitarra e ricade perfettamente nella definizione di guitar hero. Campese dall'inizio alla fine dell'album mette in primo piano la sua abilità alle sei corde ed ogni brano è un susseguirsi di virtuosismi tecnici ed assoli, come è logico aspettarsi da un'uscita di questo tipo. Mike si dimostra tecnicamente ineccepibile però il disco non presenta proprio nulla di nuovo in un genere che in mancanza di spunti personali purtroppo rischia di essere limitato proprio dalle sue stesse caratteristiche. Il chitarrista americano efettivamente prova a dare un tocco personale inserendo alcune parti cantate in qualche brano, ad esempio in "Landshark", ma la resa vocale non è affatto delle migliori trasformando purtroppo le sue buone intenzioni nel peggior risultato all'interno di 'Electric City'. Peccato perché la tecnica e la varietà di intrecci musicali che Campese riesce a mettere sul piatto sono elevati, ma forse la scelta di rendere il disco un po' più breve (siamo oltre i 75 minuti) e l'eliminazione delle tracce cantate avrebbe giovato alla longevità del suo lavoro. Al momento si tratta di un disco solo per appassionati della chitarra e difficilmente altri si potranno avvicinare a questo 'Electric City'.
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