BROKEN HOPE: THE BOWELS OF REPUGNANCE
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29/03/2009Secondo lavoro per i deathster statunitensi, che forti di un nuovo contratto con la celeberrima Metal Blade, si presentano con un album qualitativamente superiore all'esordio. La formula non differisce di molto: riff e ritmiche claustrofobiche e piene di mid tempos che fanno da fondamenta a un panzer sonoro che trova nel bassissimo growl di Joe Ptacek il lanciamissili. Quindi tra coprofagi, preti pedofili, serial killer macellai ed esseri deformi ci ritroviamo nel mortifero e stagnante mondo dei Broken Hope, dove l'essenziale e desolante solistica rende perfettamente la carica negativa dei testi. I brani, molto brevi, procedono tra pachidermiche lentezze ed efferate brutalità, senza che l'ascoltatore possa trovare un momento di sollievo, e l'ottima "Peeled" è l'emblema di tali scelte stilistiche. Lentezza, cattiveria, brutalità, totale mancanza di luce e melodie: se qualcuno si chiede l'origine del brutal death, faccia un salto da queste parti. Insomma, un ritorno più che convincente per una delle band pilastro dell'underground americano, anche se l'età aurea è ancora prossima a venire. Intanto gustatevi questo.
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