BOOK OF REFLECTIONS: BOOK OF REFLECTIONS
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28/07/2004In scena direttamente dalla scuderia Lion Music questa volta c'è un supergruppo. E quasi a voler manifestare le differenti inclinazioni artistiche dei vari componenti che fanno parte della band, anche la proposta musicale risente, inevitabilmente, di diversi sottogeneri metal. Intelligentemente, aggiungerei. Con personaggi del calibro di Andy Engberg(ex Lion's share) e Hubi Meisel(ex Dreamscape ed ora solista) alla voce, Vitalij Kuprij alle tastiere, Lars Eric Mattson e Rusty Cooley alle chitarre e basso, più vari altri buoni musicisti di contorno, i Book Of Reflections rappresentano un appetibile ed interessante progetto indirizzato ad una folta schiera di ascoltari sia per il livello tecnico espresso, sia per la qualità delle composizioni, nonchè, pregio non indifferente, danno vita ad un CD davvero longevo. Heavy, power-sinfonico, puntate neoclassiche e sprazzi progressive si susseguono in grande stile senza mai risultare nè eccessivi, nè pacchiani. Non sono da meno l'energia e la melodia, quest'ultima estremamente efficace e priva dei clichè soliti che mostrano la corda ed i limiti di larga parte dei gruppi di estrazione heavy-power europei. Tutto, inoltre, ben calibrato ed arrangianto con maestria soprattutto in fatto di sei corde e tasti d'avorio, strumenti questi sempre in evidenza e colonne portanti dell'intero lavoro. Con l'ottimo sostegno delle voci ed un fascino non comune grazie alla persistente e funzionale commistione di generi, il disco tiene occupate le orecchie in modo permanente, sempre pronto a sorprendere e spesso anche ad emozionare, e lascia viva l'idea di stare ascoltando una all-star band tra le più (poche) facoltose degli ultimi anni.
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