BLAZE: BLOOD & BELIEF
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25/04/2004Tempo di pulizie e ristrutturazione in casa Blaze: il cambio di line-up che ha portato all’ingresso in formazione di Banks e Bowld si va ad unire alle vicissitudini personali di Bayley, ed è un nuovo gruppo a presentarci in questo Aprile 2004 un lavoro particolarmente interessante. Innanzitutto occorre, per rendergli giustizia, fare mentalmente tabula rasa delle precedenti produzioni, dimenticarsi la staticità stilistica che le ha caratterizzate, costituendone peraltro uno dei punti di forza, e tener presente che si sta ascoltando un vocalist abituato a mettere passione nei suoi pezzi, un vocalist dalla voce particolarmente calda e intensa, sempre attento a non uscire da quel range ristretto che è la sua normale estensione vocale. A questo punto si può iniziare l’ascolto, e stupire. Si sente subito che qualcosa è cambiato: è chiaro cosa intendeva Blaze quando, in sede di intervista, ci ha riferito che quest’album doveva essere più onesto e personale dei precedenti. Ed infatti lo stile varia in continuazione da pezzo a pezzo, offrendo uno scorcio di chi sia Blaze, con i suoi gusti e le sue influenze, da giri alla Helloween a bridge alla Ozzy Osbourne, un po’ New Wave ed un po’ New Metal. In effetti la cosa che più coglie alla sprovvista è l’abilità con cui stili ed influenze tanto differenti si fondono insieme a formare un album dalla straordinaria comunicatività emotiva. Inutile tentare di scremare i pezzi, visto che l’unico di poco sotto i toni sembra essere “Tearing Myself To Pieces”: sarà forse proprio perché Blaze ha voluto mettersi a nudo, ma le canzoni vanno dritte al bersaglio, affascinando via via sempre più ad ogni ascolto.
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