BLACK INSIDE: A Possession Story
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21/07/2015Dopo 'Servant Of The Servants' e 'The Weigher Of Souls' i napoletani Black Inside ci riprovano con questo 'A Possession Story', uscito sotto Red Cat Records che da sempre è attenta a scovare talenti in giro per l'Italia. La terza fatica inizia a richiedere quella giusta maturità che sia i fan, sia gli addetti ai lavori vorrebbero, e devo dire che per quanto mi riguarda il combo partenopeo non ha deluso le attese. Sin dalle prime note si evince subito la qualità superiore in fase di produzione rispetto al lavoro precedente, fattore assai importante in un mondo dove si sfornano a iosa prodotti discografici rasenti la perfezione. Il disco è composto da dieci tracce, canzoni che vanno dall'heavy metal classico a melodie molto orecchiabili e interessanti come nel caso di "Forsaking Song" che ricorda i britannici Fairport Convention. "To Dark To See" ha quel particolare retrogusto doom metal, mentre "King Of The Moon" è una power ballad che sembra uscita direttamente dal 1983, ma è "I'm Not Like You" che troviamo la sintesi perfetta di quello che sono attualmente i Black Inside: le ottime chitarre del duo Russo/Iannaccone creano un'atmosfera secca e decisa che ti trasportano direttamente ai fasti del genere, supportati dalla solidità della sezione ritmica e dall'ottima voce di Martino. In pratica un brano che ha nella scrittura una marcia in più rispetto alle altre, e risulta la migliore del disco. L'album si chiude con "Pharmassacre" e cioè con l'acceleratore spinto al massimo, cosi come parte con "Man Is A Wolf To Men" la band decide di dare un chiaro segnale di svolta, decisa ad intraprendere una strada fatta di graniticità in studio ed altrettanto live. 'A Possession Story' in definitiva risulta un buon album di hard'n'heavy, canzoni ben scritte ed egregiamente eseguite fanno si che anche al primo ascolto l'ascoltatore resti soprendentemente colpito.
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