VERIKYYNELEET: Ilman Kuolemaa
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17/08/2020Questo è il primo full lenght di questa one man band finlandese, pur essendo questa attiva da circa venti anni. In precedenza sono stati pubblicati demo e EP, e questo primo album, registrato ben sei anni fa e uscito in versione embrionale lo scorso anno, è stato ora completato con materiale originante fin dall' inizio della loro carriera. Quello che colpisce immediatamente è la primitività della proposta, un black metal melodico estremamente lo-fi (tornano in mente certe sonorità dei primi Beherit, senza che i Verikyyneleet si avvicinino agli estremi di questi ultimi) e allo stesso tempo melodico. I suoni, in particolare la batteria, sembrano provenire da abissi insondabili, la voce è il più delle volte un gracchiare lontano e alcuni attacchi strumentali danno la sensazione improvvisa di amplificatore appena riacceso. Su tutto il lavoro, che consiste ogni tre tracce in un breve pezzo ambient, vi è un aura (voluta?) di estrema primitività, di precarietà o di improvvisazione, forse frutto dell' assemblaggio, come dichiarato, di materiale di diversa origine ed età. Pur in presenza di alcuni aspetti e di un' aura intriganti, si tratta alla fine di un lavoro troppo semplice e datato per risultare davvero valido. Da provare per gli appassionati di tutto ciò che è primordiale e lo-fi.
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