AUTICADA: AUREA
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08/09/2005Dopo quasi undici anni e tre demo i mantovani Auticada riescono a pubblicare il loro primo album: evento atteso con entusiasmo, almeno dal sottoscritto, visto le buone cose mostrate dal combo lombardo sia nei lavori precedenti sia in sede live. Questo "Aurea" racchiude al suo interno undici canzoni di rock sinfonico, tracce che si accostano sia alla tradizione rock progressiva settantiana che al filone dark ottantiano (almeno per quanto riguarda alcune soluzioni adottate da Massimo Pirotti alle tastiere). I ragazzi dimostrano di avere molto coraggio, oltre che per le scelte sonore, anche nella decisione di cantare in italiano: idea ottima a mio avviso perchè rende i testi più diretti e le canzoni assumono una dimensione più familiare ed intimistica, visto le lyrics molto particolari e piene di significati reconditi. Come rimanere impassibili di fronte alla dolcezza di "Dimentica", con un Riccardo Roverso ispiratissimo, o non essere compiaciuti dall'anima finemente progressiva di "Re Dei Re"? Come non perdersi cercando di decifrare il testo particolare di "Strega" mentre il songwriting ti avvolge come una calda coperta, riempiendoti di malinconia... Tecnicamente la band ci sa assolutamente fare e ce lo dimostra nella prog song strumentale "Aurea Parte I", canzone nella quale si intuiscono le capacità tecniche di ogni elemento della band; la qualità globale è ottima partendo dal preciso Davide Lamagni dietro le pelli per finire all'eclettico Massimo Pirotti, capace di creare atmosfere magiche con le sue tastiere, mai banali o forzate. La produzione è buona e ottimi risultano booklet e cover, all'altezza delle uscite professionali degli ultimi tempi. In definitiva un ottimo debut per una band tanto particolare quanto interessante: ci vorrebbero più band così in Italia, gruppi che hanno la grinta ed il coraggio di perseguire le loro idee musicali senza salire sul carro dei vincitori ed uniformarsi ai trend dei momento...
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