ARCHGOAT: Heavenly Vulva (Christ's Last Rites)
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13/12/2011A costo di far pubblicare un disco all'anno il trio finlandese fa di tutto, ma diciamoci la verità, non si impegna tanto nemmeno per questo: a loro basta ripetersi. Ci sono band che lo fanno magicamente (i nostrani Blasphemophagher, ad esempio, hanno fatto tre dischi stilisticamente identici, ma sono a tutti gli effetti dei capolavori), altre invece che dopo un disco già hanno rotto i cosiddetti, anche se a giustificare ciò è la sete di coloro che di queste sonorità fanno quasi una ragione di vita. Persone che amano la musica estrema a tal punto da collezionare ogni minima uscita che tira fuori ogni minima distorsione, possibilmente la più marcia possibile. 'Heavenly Vulva' (titolo ge-nia-le!) possiede caratteristiche dei precedenti album degli Archgoat, e quanto i Blasphemy hanno insegnato anni e anni prima: blast a profusione affogati in una produzione soffocante, voce graffiante e catacombale e muro di chitarre altissimo. Un insieme di cose che, però, ancora una volta non basta a superare la sufficienza.
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