ADORNED BROOD: Kuningaz
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13/12/2012Con la consueta cadenza biennale tornano sulla scena i teutonici Adorned Brood, sfornando l’ennesimo magistrale lavoro di pagan folk symphonic black metal. E se pensate che i generi citati siano troppi, beh, non vi preoccupate perché negli undici brani che compongono questo nuovo 'Kuningaz' ci sono talmente tante sfumature sonore che, miscelate alla perfezione senza debolezza alcuna, vi regaleranno all’ascolto sprazzi di ottimo metal a trecentosessanta gradi che non deluderà. Apre il disco la bellissima strumentale "Einkehr", che in soli due minuti ci avvolge per poi lasciarci in balia della travolgente title track, dove chitarre black-thrash a metà strada tra Kreator e Old Man’s Child si sposano alla perfezione con le ottime trame melodiche di pianoforte e tastiere. Il livello dei riff è notevole grazie ad una freschezza tale da rendere i pezzi scorrevoli e trascinanti, ma è quando entra in gioco il flauto della bella Anne Jepsen che il matrimonio tra aggressività e dolcezza si celebra. Ascoltare brani come "Men" equivale a ricevere una lezione sul folk metal, per non parlare delle altre due brevi, ma intense gemme strumentali che ci donano momenti di quiete prima dell’ennesima epica mazzata. Come spesso capita ai migliori lavori, la traccia conclusiva è quella che meglio riassume il livello dell’intero cd, ed infatti "We Are Legion", potente, tecnica e armoniosa come non mai è quanto di meglio si possa desiderare di ascoltare prima di spegnere il lettore, sempre che non si voglia ripremere il tasto play.
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