ACID BRAINS: Thirty Three
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26/06/2016‘Thirty Three’ degli Acid Brains è un rock che riassume la tanta voglia di fare e di suonare di questi quattro ragazzi italiani, per la precisazione di Lucca. Il quinto disco della band, prodotto per l’etichetta Red Cat Records, ed il primo con l’attuale batterista Luca Bambini che sostituisce Stefano Marchi, membro storico della band, si divide in due parti, la prima parte con brani in inglese e la seconda con brani in italiano. I brani in inglese si notano per essere molto diretti e che catalizzano punti precisi della vita dell’essere umano di tutti i giorni, piena di sentimenti di gioia e di rabbia. E sono inoltre comprensibili con una certa semplicità e scioltezza, senza per questo sminuire la resa rock nel suo complesso, ma essendo invece particolarmente fluidi nel dipanarsi tra le linee musicali potenti e dirette. È un rock che non è solo hard rock, ma che volentieri sfonda anche porte di ambienti punk e grunge. Le ritmiche sono particolarmente pulite e le chitarre si poggiano bene con la loro ruvidità. Anche con i brani in italiano si mantiene la vena rocker dei lucchesi, a cui si aggiunge un senso della scrittura dei testi e della metrica particolarmente curato nella sua semplicità. Le varie rime sono incastrate con cura e perizia, e risultano al contempo piene di significato quando si cerca di comprendere l’intero senso del brano. Nell’ultimo brano, “Solido”, è molto presente la componente noise, che rende il brano suggestivo, vibrante ed elettrico per tutto il tempo, con ritmi veloci ed aggressivi, ed elevandolo quale brano migliore dell’intero lotto. Gli attuali Acid Brains risultano essere una buona sferzata per chi è in cerca di qualsivoglia liberazione, e ‘Thirty Three’ è un album senza troppi pensieri o fisse mentali varie, che vengono spazzati via con tanti saluti, baci ed abbracci.
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