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WITHIN TEMPTATION

La pioggia fa da contorno a questa stupenda serata dalla gotica colonna sonora e dalla calda atmosfera che si respira nel nuovo 'Live' di Trezzo, attualmente uno dei locali dove la musica dal vivo si ascolta e si vive meglio che in qualsiasi altra location milanese (forse alla pari dell'Alcatraz). Sono i Novembre ad aprire la serata attorniati dall'aura blu che fa da contorno all'esibizione dei quattro romani e che richiama fortemente l'ultima fatica della band ('The Blue'). "Anaemia" è la prima canzone proposta e subito ci si rende conto dell'ottima forma degli Orlando che si esaltano con lo scorrere del tempo grazie anche al migliorare della resa sonora, sulle prime note poco efficace. Buona la prova del nuovo Giovagnoli al basso che ben si integra con la duttilità del sempre ottimo Pagliuso alla chitarra ed alle linee vocali di Carmelo, particolari e personali come su disco. E' al solito difficile comprendere i testi e le parole delle canzoni ma stupirebbe il contrario data l'attitudine sofferente e malinconica dell'interpretazione del singer che l'accentua dal vivo ancora di più. "Argentic" e "Bluecracy" si aggiungono alle prescelte da 'The Blue' e poi sono "My Starving Bambina" e "Nostalgiaplatz" a rappresentare 'Classica' nel più grande trasporto del pubblico che tributa il giusto tributo sulle note di "The Dream Of The Old Boats", cinica quanto passionale nel suo incedere passionale e delirante. Probabile comparsa su un prossimo dvd per questo show che nonostante l'ingombrante headliner credo abbia soddisfato sia il pubblico che i nostri Novembre. [Poisoneye] Dopo la buona prova dei romani Novembre, ecco giungere il momento dei Within Temptation, a sorpresa di nuovo in Italia dopo il sold out registrato all'Alcatraz nel marzo scorso. Sicuramente una dimostrazione d'affetto nei confronti del nostro pubblico, il quale ha riempito il locale per venire ad acclamare la band che è, a pieno titolo, uno dei principali punti di riferimento della scena gothic. Nel corso degli ultimi anni il gruppo ha fatto passi da gigante, e 'The Heart Of Everything' non è altro che una conferma della loro straordinaria bravura. Giusto il tempo di fare un salto in bagno e tornare alla mia postazione (cioè vicino al bancone del bar da dove ho visto il concerto molto bene!) le luci si abbassano e la gente comincia a scaldarsi. La prima cosa che balza ai miei occhi è la scenografia, più di una semplice riproduzione dell'ultima copertina con il nome della band, ma una serie di video che appaiono più di una volta nel corso dell'esibizione, creando un effetto molto suggestivo. L'intro scorre abbastanza velocemente, i musicisti salgono sul palco e quando arriva lei, Sharon Den Adel, il pubblico esplode. E come avevo previsto, la cantante dei Within Temptation, che per la prima volta ho potuto vedere dal vivo, non mi ha lasciata insoddisfatta dalla sua perfomance, un'ora e mezza di spettacolo e soprattutto d'incanto. La sua voce conquista tutti dal vivo come su disco, con il suo timbro potente e dolce allo stesso tempo e le sue ottime qualità, ma ciò che più ha colpito la sottoscritta è la grande padronanza del palco nonchè la sua gestualità, quasi fosse una fata pronta ad ammaliare i presenti. La scaletta ha toccato i loro album più famosi, quindi 'Mother Earth', 'The Silent Force' e l'ultimo 'The Heart Of Everything', suonando molti dei loro maggiori successi. Si parte con "Jilian", poi è il turno della travolgente "The Howling", "The Cross", "What Have you Done" durante la quale l'immagine di Keith Caputo che canta apparre sulla scenografia, la bellissima "Hand Of Sorrow", "Forgiven" eseguita insieme al tastierista Martjin Spierenburg creando un momento emozionante, "Our Solemn Hour", "Stand My Ground", la favolosa "Angels", "Mother Earth", per chiudere con "Deceiver Of Fools" e l'immancabile "Ice Queen", uno dei loro migliori cavalli di battaglia. Grandiosi Within Temptation, non potevate darci serata migliore di questa! [_eliottherocker_]

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