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NIGHT OF PURPLE FAMILY

Quella di riunire (in una sola notte) tre rinomate tribute bands vicine al nome e alla storia dei mitici Deep Purple è stata un'idea assolutamente intelligente, motivo per il quale mi sento ancora una volta di inoltrare i miei più sinceri complimenti al sempre attento Roberto Cosentino, uno dei più validi promoter indipendenti sul suolo italiano, bravo a sapersi reinventare anno dopo anno e ad offrire una miriade di eventi di ottima fattura a tutti gli amanti delle sonorità rock e metal con gli attributi. Ma veniamo ora alla cronaca di questo evento di inizio anno... [WILDSNAKE] L'onore di aprire i battenti di una serata davvero da ricordare è affidata ai locali Wildsnake, pronti a tributare il proprio omaggio alla storica hard-rock band di Mr. David Coverdale, e forti di una solida reputazione acquisita al seguito di numerose apparizioni live all'interno di molteplici locali del nord Italia. Anche in questa occasione la formazione trascinata da Dario Fontana ha saputo offrire una prestazione convincente ed adrenalitica al punto giusto, vuoi per la riuscita attitudine messa in campo dal quintetto al completo, vuoi per la notevole grinta esecutiva posta alla base di ogni singola esecuzione, un mix di elementi che altro non ha potuto fare se non scaldare nel migliore dei modi un pubblico chiaramente voglioso di divertirsi. Anche nella scelta della setlist della serata il gruppo lombardo dimostra di aver oculatamente estratto i brani da presentare in una serata di questo tipo, optando così per una breve ma esaustiva scaletta in grado di ripercorrere al meglio i punti salienti della carriera del serpente bianco, e non una striminzita finestra (come spesso accaduto in altre occasioni per i tributi ai Whitesnake) legata ad una sola parentesi artistica (con il proprio spartiacque fissato all'anno 1987) della formazione d'oltremanica. L'ideale inizio di una nottata lunga e pregna di soddisfazioni. SETLIST - Walking In The Shadows Of The Blues - Give Me All Your Love - Love Ain't No Stranger - Ready & Willing - Ain't No Love In The Heart Of The City - Here I Go Again - Still Of The Night [PURPLE SUCKER] Terminata l'esibizione dei Wildsnake tocca ai toscani Purple Sucker fare il proprio ingresso sul palco del Black Horse, in questa occasione nei panni di omaggio agli altrettanto imprescindibili rockers britannici Rainbow. Nonostante una perizia strumentale indubbiamente elevata ed una capacità reinterpretativa assolutamente degna di nota, gli elementi del gruppo fronteggiato dal singer Andrea Sbrenga sono sembrati in taluni frangenti poco immersi nel pathos emotivo della propria uscita, fungendo sì da navigati mestieranti bravi a guadagnarsi il prezzo del proprio coinvolgimento, ma risultando altrettanto asettici nel riproporre i brani più melodici ed orecchiabili alla base della carriera dei grandi maestri Rainbow. Un discutibile modo di porsi insomma, che ha finito per limare, come lecito immaginarsi, la magia alla base della riesumazione di quelle grandi composizioni scritte nella storia del grande rock d'annata. SETLIST - Spotlight Kid - Man On The Silver Mountain - Kill The King - Startruck - Difficult TU Cure - Mistreatred - Since You Been Gone - Long Live Rock 'N' Roll [60/70] L'idea di affidare la posizione di headliner ai rinomati 60/70 si è rivelata la ciliegina sulla torta di un evento pregno di grande classe artistica, pronto a cavalcare le ali del tempo e dello spazio per riportare in auge ancora una volta il carisma di tre fondamentali formazioni delle sonorità rock dure per eccellenza. Decantare lo smagliante stato di forma di Piero Leporale e compagni è la cosa più ovvia che si possa fare di fronte ad un'uscita on-stage perfetta sotto ogni punto di vista, partendo dalla profonda capacità del gruppo di saper cogliere anche le più nascoste sfumature della musica di Richie Blackmore e soci, ed arrivando ad un'affiatamento tra i vari musicisti di livello davvero elevato, forse la vera chiave di volta di un tributo capace di risplendere di una luminosa luce propria. E' pressoché impossibile annotare la benché minima sbavatura in una setlist studiata per pescare molteplici perle nella lunga carriera del profondo viola, e ciò non disdegnando nemmeno qualche fugace toccata anche nella più recente e discussa parentesi Morse, proposta con pari enfasi e professionalità dal combo tricolore al completo. Una nota di merito va sicuramente destinata al drummer Renzo Coniglio, vero ed inesauribile motore pulsante di un tributo in cui brilla anche la cristallina classe artistica del duo Leporale / Fratucelli, microfono e chitarra in grado di sfidarsi eroicamente in neoclassici scontri di note equamente riprodotti da entrambi i propri "strumenti" di riferimento. Semplicemente esaltanti, così come confermato dalla grande ovazione tributata dagli applausi del pubblico, e ciò anche al seguito del bis di rito posto alla conclusione del concerto di questi veri e propri maestri del tributo. SETLIST - Highway Star - Woman from Tokyo - Perfect Stranger - Lazy - This Time Around - Gypsy's Kiss - Child In Time - Stormbringer - Anya - Sometimes I Feel Like Screaming - Freedom - Burn ENCORE - Smoke On The Water - Hard Lovin'

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