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THE POLICE

Serata magica allo Stadio Delle Alpi di Torino: i Police celebrano con questa unica data italiana la loro recente reunion, portando in Piemonte la loro carica e classe. Ad aprire troviamo i Fiction Plane, band composta da Joe Summer (basso), Seton Daunt (chitarra) e Pete Wilhoit (batteria), che ha appena pubblicato il secondo album. Purtroppo ho potuto assistere solo ad una ventina di minuti dell'esibizione del terzetto: i ragazzi, a mio avviso, mancano di personalità nel songwriting perchè è sembrato di assistere ad una versione aggiornata (nonchè tecnicamente inferiore) dei Police. Davvero un peccato perchè tecnicamente son sembrati validi, magari con una bella spolverata alla scrittura dei pezzi potremmo anche trovarci con un gruppo interessante. Per ora il paragone coi maestri è improponibile... 65.000 persone sono accorse da tutta Italia per rivedere finalmente assieme il gruppo che tanto ha dato al panorama rock mondiale. Lo stile dei Police mischia, con bravura ed irriverenza, rock/punk, ritmi etnici, reggae e derivazioni jazz (rintracciabili soprattutto nel drumming di Stewart Copeland). Ciascuno di voi conosce almeno tre o quattro canzoni del combo inglese, quindi potete ben capire l'elettricità nell'aria quando Sting e compagni,in canonico ritardo sulla tabella di marcia, salgono sul palco sulle note di "Message In A Bottle": da qui in poi è un susseguirsi di canzoni più o meno famose, intervallate in modo da tenere sempre alta l'attenzione anche dei fans meno sfegatati. Che il terzetto sia in forma smagliante, tirato a lucido e (quasi) impeccabile è una notizia che deve far ben sperare per il futuro della band: Sting non ha mai (e sottolineo MAI) un cedimento nella voce, l'estro chitaristico di Andy Summers colpisce per pulizia nell'esecuzione e feeling, ma forse il migliore è Stewart, che detta in modo impeccabile i tempi con una performance che unisce estro sopraffino alla solidità richiesta ad una sezione ritmica rock. Di tutte le songs presentate l'unica che mi ha lasciato un attimo perplesso è "Invisible Sun", in cui mi è sembrato di notare una discrepanza fra sezione ritmica e le linee intessute dalla sei corde. Per il resto il concerto si è attestato su livelli di assoluta eccellenza, e credo che nessun fan dei Police possa lamentarsi della performance offerta in quest'unica data italiana. Oltretutto, vedendo l'ottimo riscontro di pubblico, mi chiedo perchè non sia stato organizzato anche un concerto al centro/sud Italia: chissà quanti estimatori del combo inglese avrebbero voluto venire fino a Torino ma non hanno potuto. Speriamo che gli organizzatori di concerti prendano a cuore il mio appello, in modo che non solo il Nord possa beneficiare di queste serate che riconcigliano con la buona musica, spazzando via, in un solo colpo, centinaia di band assolutamente inutili che infestano il panorama musicale. Quasi due ore di straordinaria magia, in cui songs quali "Every Breath You Take ", "Roxanne", "De Do Do Do, De Da Da Da", "Walking On The Moon", "Don't Stand So Close To Me", "Every Little Thing She Does Is Magic", "Walking In Your Footsteps", "Synchronicity II", tutte ormai scolpite nell'immaginario musicale mondiale, vengono ottimamente presentate al pubblico in delirio. Si chiude con il pieno di emozioni, quindi, e la sensazione è quella di aver assistito a qualcosa di memorabile, che rimarrà impresso nella memoria dei presenti. Un grazie ancora ai Police per la fantastica serata e ben vengano le reunion di gruppi storici se il livello è questo. P.S. in allegato trovate una sola foto per documentarvi la distanza che mi separava dal palco. Purtroppo non avendo nessun accredito era pressochè impossibile riuscire a scattare fotografie degne di questo nome. Speriamo che la prossima volta sia diverso e possa fornirvi un ampio servizio fotografico.

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