GORILLA BISCUITS

(le foto che ci sono sono incasinate e anche di più per il semplice motivo che le transenne, per esplicita volontà degli headliner, non sono state piazzate; consolatevi, come ha detto Lorena del New Age, ‘non ho mai visto un foto dal vivo dei Gorilla che non fosse caotica’) Grandissima serata hardcore al New Age. Non è cosa da poco se dei maestri si riuniscono per un tour di reunion, soprattutto se si parla dei Gorilla Biscuits, che con un solo disco sono riusciti ad impressionare il loro nome per sempre nella pellicola della storia musicale. A battezzare il palco ci pensano i milanesi THE MIRACLE, prossimi allo scioglimento (questo di supporto ai Biscuits era uno dei loro ultimi live). E’ sempre triste sapere che un gruppo sta per smantellarsi, ma sarò sincero, non credo sentiremo la mancanza dei The Miracle. Un hardcore banale e poco convincente, che peraltro ha poca presa sul pubblico, defilato e che preferisce mantenere le energie per i gruppi successivi. Anch’essi in odor di addio, i veneti LA PIOVRA scaricano sull’ormai folto pubblico il loro hardcore schizoide imbevuto di rock ‘n roll. Conoscevo solo di fama Federico e compagni, e non posso certo formulare un giudizio molto articolato visto che i pessimi suoni facevano sembrare il quintetto come una batteria in 2/4 velocissima con uno schizofrenico che ci urlava sopra. Sicuramente furia cieca a volontà, ma sono rimasto un po’ deluso vista la nomea che si portano dietro; o forse era semplicemente una serata no. E finalmente, GORILLA BISCUITS. Con un’attesa al limite della farsa (visto che non stiamo certo parlando dei Guns ‘N Roses), i quattro statunitensi salgono sul palco, e fin dall’intro di “New Direction” si capisce che sarà il delirio. Effettivamente, descrivere la scaletta o le mosse della band sarebbe inutile; circle pit, moshpit, body surfing (che ha messo a durissima prova la security, indebolita dall’assenza di transenne), un continuo scambio di sudore e chissà cos’altro tra band e pubblico (si riesce a capirlo vagamente dalle foto, se non c’eravate). Un vero evento, nel suo piccolo, un’ora di hardcore che ha fatto e continua a fare storia. Chi non c’era, cazzi suoi.