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THE PIPETTES

Serata revival anni '60 al New Age stasera. Sono in scena infatti le Pipettes, simpatico trio di ragazze inglesi a metà strada tra i Beach Boys e i Ramones che con il full length "We Are The Pipettes" sono riuscite a far muovere tanti piedini al loro ritmo. Sono circa le 22 e 30 quando sale sul palco il primo artista di supporto, MONSTER BOBBY. Il cantautore britannico si presenta da solo, armato di chitarra acustica e comincia a strimpellare una delle sue canzoni. Si capisce già dai primi trenta secondi che sarà una performance tutt'altro che entusiasmante; la proposta del nostro si basa infatti su banalissimi pezzi acustici spesso infestati di fastidiosi beat elettronici (invero piuttosto elementari e assolutamente fuori luogo) della durata davvero esigua. Il pubblico applaude ma ho la netta sensazione che tutti i presenti abbiano dimenticato il concerto piuttosto in fretta. Di tutt'altro tenore la performance di PORFIRIO RUBIROSA e la sua band; il twist/swing sound proposto dai musicisti è davvero valido ed energico (e chi scrive non è certo un fan scalmanato di certe sonorità) e riesce a muovere il didietro della quasi totalità del pubblico che ha ormai affollato in maniera consistente il locale trevigiano. Una sequenza di ottimi brani studiati per divertire e far divertire in maniera spensierata colpiscono nel segno e rendono trinfale l'uscita dal palco dei simpatici italiani, sulle note della sigla di Love Boat. Thumbs up, assolutamente. Ed è l'ora delle PIPETTES. Un New Age ormai stracolmo accoglie in maniera davvero entusiasta il trio (accompagnato da un quartettodi strumentisti) che si fa apprezzare fin da subito per merito di a)dei suoni perfetti b)una coreografia fatta di mosse e balletti irresistibili c)delle canzoni brevi, concise, forse un po' tutte uguali ma che vanno per forza cantate a squarciagola, soprattutto in corrispondenza dei ritornelli. Più che ad un normale concerto sembra di stare ad assistere ad uno snocciolamento continuo di hit visti i boati con i quali vengono accolti praticamente tutti i pezzi. L'autocelebrativa "We Are The Pipettes", "Your Kisses Are Wasted On Me", "Pull Shapes", "Why Did You Stay" e "Judy" sono solo i momenti più clamorosi di un concerto che ha visto proposto per intero il debut "We Are The Pipettes". Una serata a dir poco divertente e che ha confermato come l'amore per certi stili non muoia davvero mai. Welcome back to the sixties.

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