You are here: /

SONISPHERE FESTIVAL 2011 - DAY 2

Erano mesi che si parlava di questo evento, forse il più atteso di questa estate. O almeno è quello che le previsioni facevano intendere. Tra il 25 ed il 26 giugno si sono alternati sull'Apollo Stage dell'Autodromo Enzo e Dino Ferrari una cosa come 23 band, ma un solo palco a disposizione dopo la cancellazione del 'Saturn Stage' che ha portato automaticamente all'esclusione dal festival di 6 band. Tra le varie critiche e polemiche dovute anche all'elevato costo del biglietto, il SONISPHERE FESTIVAL è arrivato sotto il sole battente di Imola per la prima edizione italiana. Hardsounds.it era presente per la seconda tappa, ma purtroppo abbiamo assistito all'evento dall'esibizione dei Guano Apes fino agli headliner della serata, i Linkin Park. - Guano Apes: Voto 7. L'interazione col pubblico è importante ed i ragazzi ci sanno fare, l'esibizione è stata a dir poco fantastica, ma sono stati penalizzati sia per quanto riguarda l'acustica (forse la peggiore della giornata), sia per il tempo a loro disposizione, poco più di 20 minuti. Spazio solo per i nuovi singoli "Sunday Lover" e "Oh What a night", ed i vecchi classici "Open Your Eyes", "You Can't Stop Me", "Big in Japan", per concludere con "Lords Of The Boards”. Ne approfittiamo per ricordarvi che i Guano Apes torneranno in Italia questo ottobre per due tappe, Milano e Roma. - The Cult: Voto 7. La band storica di questa giornata, inizialmente headliner del palco eliminato, si ritrova a suonare prima di tutti. Il rock'n'roll infiamma l'Autodromo con pezzi come "Rain", "She Sells Sanctuary", "Sweet Soul Sister". Ian Astbury vestito come se ci fossero 10°C era in ottima forma ed è corso più volte in aiuto delle prime file lanciando bottiglie d'acqua ad ogni pausa. Ma il momento più importante della loro esibizione è sicuramente l'entrata in scena di John Garcia (Kyuss) che duetta con Ian sulle note di "Love Removal Machine". Non c'è niente da aggiungere, dei miti, peccato per il poco tempo e per il pubblico che, come dire, non sapeva neanche chi fossero. - Alter Bridge: Voto 8. Una band amata da molti tanto che i ragazzi hanno già annunciato quattro nuove date nel nostro paese. Sanno come divertirsi e far divertire. Grinta da vendere quella degli americani che regalano al pubblico di Imola un'ora di concerto che sta stretto facendo impazzire la folla ad ogni brano cantato, ma sopratutto con un duello a suon di chitarra tra Myles Kennedy e Mark Tremonti. Difficile trovare una band del genere di questi tempi. Fenomenali. - Sum 41: Voto 7. Quinta volta in italia poco più di anno per i canadesi con un Deryck Whibley non al 100% della forma fisica, ma tutto sommato riescono a scatenare un pubblico alquanto difficile, interagendo con loro da subito. Sul palco vengono presentati per la prima volta in Italia due nuove canzoni tratte dal loro ultimo album ('Screaming Bloody Murder'), "Reason To Believe" e "Sick Of Everyone" (brani molto attesi dai fan presenti), per poi andare sui classici ("In To Deep, Fat Lip, Motivation..."), e piazzando il medley dedicato ai Metallica che fa muovere anche i più anziani e scettici del pubblico prima dello scoccare dalle ore 19.00. - My Chemical Romance: Voto 7,5. Energia da vedere quelli dei MCR con un Gerard Way nel pieno della forma che cerca in tutti i modi di rendere partecipe un pubblico che la pensa diversamente. Lanci delle bottiglie e cori rivolti ai Linkin Park durante la loro esibizione li costringono a terminare prima del previsto. Sfoggiano una setlist che va dai nuovi successi ["Na Na Na (Na Na Na Na Na Na Na Na Na)"] a quelli più vecchi come "Welcome To The Black Parade" e "Teenager" per citarne alcuni, che però non sembrano convincere le 10.000 anime presenti. L'unica cosa che possiamo aggiungere è che si spera in un ritorno in Italia nonostante la pessima figura da parte dei nostri connazionali. - Linkin Park: Voto 8,5. I più attesi della serata si presentano con una scenografia spettacolare, maxischermo sul retro con giochi di luci, l'acustica decisamente migliore delle precedenti band, esibizione che va da "The Requiem" passando per "In the End", "From the Inside" e "Numb", per concludere con "One Step Closer", 20 minuti prima del previsto anche loro per motivi non ben noti. Peccano per una cosa sola: i Linkin Park interagiscono poco col pubblico. Dispiace dirlo, ma sembrava stessimo guardando un DVD sotto il cielo di Imola. Ci piace dare i numeri, e sottolineare anche le cose "negative" di questo Festival. Organizzazione: 4. La cancellazione di 6 band e di un palco, annuncio rilasciato soli 2 giorni prima dell'inizio, ha penalizzato molto i gruppi che hanno preso parte all'evento, con tempo a loro disposizione decisamente ridotto, e convinto parecchi a restare a casa e risparmiare 86,25 €. Pubblico: 5. Rispetto zero per alcune delle band, i My Chemical Romance e Sum 41 ne sanno qualcosa, di bottiglie volare ne abbiamo viste parecchie. Episodio diffuso e scontato soprattutto in festival di questo genere, ma è ora di usare il cervello, ragazzi. Location: 4. Serviva uno spazio abbastanza grande, ma lasciateci dire che Imola è collegata malissimo con il resto dell'Italia. Per chi viene da fuori ha trovato difficoltà soprattutto alla fine del concerto. Per non dire delle Converse che sono diventate parte integranti dell'asfalto di Imola. Per il momento è tutto, speriamo di poter parlare nuovamente del Sonisphere Festival in Italia anche nel 2012...

MANY DESKTOP PUBLISHING PACKAGES AND WEB PAGE EDITORS NOW USE Reviewed by Admin on Jan 6 . L'Amourita serves up traditional wood-fired Neapolitan-style pizza, brought to your table promptly and without fuss. An ideal neighborhood pizza joint. Rating: 4.5

Commenti

Lascia un commento


2015 Webdesigner Francesco Gnarra - Sito Web