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OBITUARY

Premessa: chi si è perso questo concerto deve solamente divorarsi le mani, essendosi lasciato sfuggire la possibilità di vedere dal vivo due buoni gruppi e... gli dèi per una serata all'insegna del death metal più intransigente. Considerando che questa era l'unica data italiana per il gruppo dei fratelli Tardy e che il locale (o meglio, la stanzetta nella quale è stato relegato il concerto) non era certo molto spazioso, era da aspettarsi un Transilvania Live strapieno, ed in effetti così è stato anche se i "poveri" VISCERAL BLEEDING hanno dovuto suonare davanti a una trentina di persone; peccato, perchè gli svedesi si meritavano molto di più. I Visceral Bleeding, si diceva: i ragazzi non si sono certo risparmiati sciorinando una prova che definire distruttiva è poco; fautori di un brutal death fortemente debitore ai maestri Suffocation, il gruppo si è concentrato maggiormente sui pezzi dell'ultimo "Transcend Into Ferocity" tra cui va citata la grandissima "Fury Unleashed". Purtroppo i suoni non hanno aiutato la band tanto che al termine della loro prova durata una mezz’ora scarsa ho visto il drummer Tobbe "Rotten Boy" scuotere la testa per l'amarezza di non aver potuto suonare in condizioni ottimali. Davvero un peccato, il pubblico ha comunque risposto alla grande per tutta la durata dello show, questo va detto. Una breve pausa per il cambio di strumentazione e fanno l'ingresso sul palco i MASTER che a differenza dei Visceral Bleeding hanno dalla loro dei suoni più nitidi e un pubblico più numeroso. Il gruppo americano, attivo dalla metà degli anni '80, pur non sfoggiando una discografia così ampia come si potrebbe pensare, si diverte ancora a suonare del purissimo death metal; il buon Paul "rotten voice" Speckman è in formissima e il resto della band non è da meno. Qualche pezzo preso dall'ottimo "Faith Is In Season" tra cui "Broken Promise", un macello di riff pesantissimi e tanta voglia di spaccare come dei ventenni, questa la ricetta del concerto dei Master i quali hanno potuto suonare qualche minuto in più dei Visceral Bleeding. Mi dispiace per chi ci teneva a vederli ma se li è dovuti perdere, you know who you are. Ma la maggior parte dei presenti è qui per gli OBITUARY e dopo una lunghissima ed insopportabile pausa arriva finalmente il momento di salire sul palco anche per i floridiani. "Internal Bleeding" scatena subito un pogo micidiale a cui di certo non mi tiro indietro, seguono in ordine sparso "Download", "Threatning Skies", "By The Light" "Back To One", "Chopped In Half" (ARGH!) e "Turned Inside Out". Tutto il gruppo dimostra di non essersi assolutamente arrugginito, John Tardy urla come un dannato proprio come si può sentire nel live "Dead", veramente una gradita sorpresa vedere un gruppo ancora in palla che suona pezzi come "Cause Of Death" proprio come ai vecchi tempi e che dalla canzone proposta in anteprima del nuovo lavoro pare voglia tornare a suonare quel death metal stile "Slowly We Rot" e "Cause Of Death" che i deathster amano tanto. Ho visto un Transilvania live veramente rapito dalla furia degli Obituary, tanto che quando sono partite le prime note di "Cause of death" si è alzato un vero boato in segno di adorazione per un gruppo che sono sicuro tornerà a saccheggiare i palcoscenici italiani per la gioia di coloro che non hanno potuto assistere a questo evento. They're the cause of death!

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