TASTE: Moral Decay
data
25/08/2018Caldo, afa, mare, sole. In questa estate del 1986 esce il nuovo lavoro degli scandinavi Taste...Ah, scusate, siamo nel 2018?!! Mi sono confuso, ma non con la proposta musicale: il disco inizia e finisce con un intramezzo strumentale, con in mezzo i tanto amati synth anni '80 che impazzavano in quell’epoca. I fratelli Christoffer and Felix Borg hanno fatto veramente le cose per bene (ricordo che erano un costola degli Art Nation), occupandosi loro due di suonare tutti gli strumenti. Produzione cristallina e suoni pulitissimi come all’epoca dell’AOR che fu fanno di questa release un piccolo gioiellino. Brani come "Alive" o "Rainbow Warrior" (intro degna del Bon Jovi d’annata), alzano davvero i voti di questo disco. Punti deboli? Se vogliamo trovare una pecca, è probabilmente data dalla voce, non molto “multicolore” ed espressiva, ma molto impostata versione studio. Per il resto promosso in pieno il ritorno dei Taste (il debut che risale al 2013, ricordiamolo), che con questo comeback ci regalano veramente un’estate all’insegna degli anni '80 con synth e chitarre pulite e roboanti come da tempo non se ne sentivano...
Commenti