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MAXROTH

Ad un mese dalla presentazione ufficiale del loro primo ep 'Hold On Little Boy', i Maxroth sono pronti a calcare il palco del Decimo Secolo, un locale che significa molto per la band, non solo come luogo di ritrovo ma anche per il supporto dato loro, che è stato ampiamente dimostrato nel corso della serata. Ma procediamo con ordine. La serata è stata aperta dalla band gothic austriaca Obsidia, di cui avevo sentito parlare poco e che ho in questa occasione il piacere di sentire per la prima volta. Come nella migliore tradizione del genere, si presentano con una formazione che comprende la cantante lirica Lucrezia, il chitarrista e cantante Sir Iwain, la tastierista Tajy, il bassista Imorh e il batterista Drake. Per niente male, la band ha proposto uno show degno di nota - complici anche il buon lavoro fatto dal fonico con i suoni - nel corso del quale hanno sciorinato i loro pezzi migliori. Coinvolgente il suond che li caratterizza, un mix di melodie atmosferiche e decadenti e di corposi riff di chitarra, nonchè la perfomance della vocalist, decisamente di alto livello, alternata al growl rabbioso di Sir Iwain. Ho solo un appunto da fare, alcuni pezzi erano più lunghi della durata standard ma questo non ha comunque scalfito la validità della loro prova live. Tempo dieci minuti ed i Maxroth prendono posizione sullo stage; l'intro del loro demo fa da sottofondo al loro ingresso scenografico, il cantante steso sul palco coperto da un telo bianco e gli altri membri fermi immobili. Appena parte la seconda traccia, "A Place We'd Called Home", si rialza il cantante e ha inizio uno show che può essere definito in una sola parola: grintoso. Non solo per quanto riguarda il sound proposto, che anche dal vivo si è rivelato deciso come sul demo, ma anche per quanto concerne la padronanza del palco. In particolare il cantante si è rilevato una vera forza della natura, dimenandosi in continuazione, saltando, incitando il pubblico. E quest'ultimo non è stato da meno in quanto ad entusiasmo: i presenti non sono stati fermi un attimo, hanno ballato e urlato, dimostrando così il loro affetto nei confronti della band. Dopo aver suonato anche i rimanenti due pezzi del demo, "Hypoxia" e "Jihad", i nostri presentano alcuni pezzi inediti, in particolare molto valide si sono rilevate "Misanthropia" e "Holy War", che riscuotono ampi concensi tra il pubblico. "Break The Silence" chiude uno show riuscito, alla fine del quale Max ringrazia calorosamente i presenti e il locale per il supporto. Bravi Maxroth, al prossimo live!

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