KUBARK
Li aspettavamo alla prova del nove dopo averli visti per la prima volta due anni fa sempre in quel di Roma, solo che in quell'occasione i volumi laceranti non ci permisero di apprezzare la qualità (già decantata nella recensione di "Ulysses") della loro musica. Live per pochi fortunati, e come nella migliore delle tradizioni il risultato è assimilabile ad una festa privata tra amici, con quell'intimità e quel pathos o empatia, che solo le piccole cose sanno donare, insita sopratutto nella sensibilità di chi le vive e di che le sa cogliere. I piacentini hanno sviscerato gran parte della produzione al loro attivo, comprese tracce che faranno parte del nuovo imminente lavoro, specificamente parliamo di quella piccola perla che è l'EP 'Ulysses', stavolta abbassando notevolmente i volumi a tutto vantaggio dell'atmosfera e della riuscita dei pezzi. Il locale è stato ricavato negli scantinati del Pigneto (una zona di Roma che si sta riccamente riempiendo di locali, pub, bar e ristoranti), lasciato praticamente intatto nelle sue arcate a volta composte da pietre simil cortina, con l'unica variante del palco minimale (situato quasi ad altezza pavimento), ma funzionale. Il set è stato breve (meno di un ora), ma energico, progressivo, carico di giri di basso ipnotici e chitarre liquide a disegnare le maree che crescono con l'andare di 'Ulysses', e sfociano in un unico fluire di note che non vogliono interrrompere la magia del divenire (infatti la band non ha mai interrotto l'esecuzione tra un brano e l'altro). La TOOLiana "Love & Preach Hate" con le sue ritmiche nervose ed i saliscendi umorali è stata uno dei picchi esecutivi del set. Lo sparutissimo pubblico accorso è rimasto assorto in silenziosa contemplazione, di fronte alla capacità della band di rapire l'attenzione con quelle note ammalianti, graffianti e anche vorticose. Non c'è niente di meglio del brivido dell'imprevisto. Chapeau. Setlist: Autogenic Ulysses Blind Games Love And Preach Hate Vixi Collapse The Day Meat
Commenti