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HAGGARD

Serata all’insegna del symphonic metal quella all’Orion di Ciampino, con il ritorno in Italia a pochi passi dalla capitale dei maestri Haggard. Lo spettacolo puntuale si apre alle 20,45 con l’ingresso on stage dei romani Embrace Of Disharmony, quartetto autore di un robusto prog metal ai limiti del death, dove il cantato growl del bravo chitarrista Matteo si alterna alla delicata ma energica voce della vocalist Gloria. Composizioni lunghe, ricche di tempi dispari e di momenti in cui la band, senza la voce di Gloria, si lascia andare a soluzioni solistiche tipicamente prog, per poi attendere il rientro della vocalist per la conclusione del pezzo. Quattro i brani proposti, alcuni presi dal nuovo lavoro in studio di imminente uscita. Li attendiamo alla prova del full-length. Dopo un velocissimo cambio di strumentazione è il turno dei torinesi Sound Storm ed è con loro che la componente sinfonica inizia a prendere forma. Nonostante l’assenza sul palco del cantante Philippe dovuta a problemi di voce, la band non si scoraggia e ci regala uno spettacolo dirompente. Buona parte del merito va alla bella Ilaria, voce soprano, che per nulla intimorita prende il centro del palco sfoderando un’ottima presenza scenica e riuscendo nel difficile compito di cantare entrambe le parti vocali, coadiuvata nei cori dagli altri della band. I Nostri suonano compatti e sicuri, alternando i brani dall’ultimo cd 'Immortalia', appena pubblicato per la Scarlet Records, ai pezzi del primo lavoro 'Twilight Opera'. Complimenti a loro e buona guarigione a Philippe. Sono quasi giunte le 23 e stavolta, com'è ovvio che sia, la preparazione del palco richiede qualche minuto in più poiché, ospitare 12 musicisti on stage non è cosa semplice. Il primo a salire è lo storico polistrumentista Fiffi Fuhrmann, acclamato dal pubblico così come tutti gli altri musicisti di questa meravigliosa band, e quando anche il buon Asis Nasseri prende posizione dietro il microfono lo Spettacolo con la s maiuscola può iniziare. Il pubblico, circa 400 persone, si stringe sotto il palco e da subito fa sentire ai Nostri tutto il suo calore, ed in breve tempo il concerto si trasforma in una vera e propria festa. Asis e la bravissima soprano Susanne Ehlers, restituiscono al pubblico la stessa passione coinvolgendolo in più di un occasione, come quando un foglio con su scritto happy birthday Alice viene sollevato da un ragazzo sopra la testa della festeggiata, la quale invitata a salire sul palco riceve gli auguri dal pubblico e dalla band con tanto di violini e flauti in sottofondo. Sicuramente Alice non dimenticherà questo giorno. Un altro coinvolgente momento è stato quando i due chitarristi hanno lasciato il centro del palco agli altri musicisti, scendendo a suonare le chitarre in mezzo al pubblico che li ha circondati stupito e divertito. Parlando dei brani proposti, non essendo uscito alcun nuovo disco, vengono suonati tutti i classici della band da "Awaking The Centuries" a "The Day As Heaven Wept" a "In A Pale Moon’s Shadow" fino al capolavoro "Eppur Si Muove" suonato quasi nella sua interezza. Abbiamo assistito a due ore di concerto a dir poco entusiasmante, reso ancora più gradevole dalla intelligente scelta in fase di soundcheck di non alzare troppo il volume, cosicché la dolcezza dei violini, del pianoforte e degli strumenti a fiato non venisse mai coperta dall'irruenza degli strumenti elettrici. Qualunque sia il vostro genere musicale preferito, la proposta degli Haggard soprattutto dal vivo merita di essere vissuta almeno una volta. Complimenti all'Orion, sempre più punto di riferimento per i live a Roma e ringraziamenti al management.

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