EXPLOSIONS IN THE SKY
Nonostante il prezzo del biglietto abbia fatto desistere più di qualche potenziale avventore, la cornice di pubblico è stata consona allo status che la band si è creato intorno (siamo sul migliaio di presenze), pari al calore che i corpi dei presenti all'interno dell'Orion generavano e all'attesa di vederli all'opera; appena saliti sul palco si presentano con un prologo interamente in italiano aumentando l'empatia con l'audience. I crescendo di maree sostanzialmente placide sono stati il leitmotiv della serata, con qualche increspatura delle onde a dimostrare il moto perpetuo dell'acqua; d'improvviso un vento caldo di scirocco gonfia il mare, le quattro chitarre (tre più un basso) canalizzano la furia imperiosa che ne consegue, breve, ma inarrestabile; così come in ogni favola che si rispetti c'è la quiete dopo la tempesta e dal mare ci spostiamo sulla terraferma, più precisamente nella foresta pluviale dove suoni di tamburi lontani scandiscono una danza tribale e preannunciano la minaccia delle forze della natura librando nell'aere sciami di uccelli, che dotati di premonizioni, fluttuano e sbattono le ali fino al confine con lo spazio per poi tornare sulla terra, precisamente nel mare dove tutto ha avuto inizio. Tirando le somme, la band denota qualche ridondanza nelle parti melodiche ed arpeggiate mentre è calamitante negli spaccati in cui tende alla catarsi, lì dove riescono a far suonare all'unisono le quattro asce calcando la mano sui volumi, sull'enfasi e sull'imperiosità dei riff ai limiti del postcore; ne consegue che il nuovo lavoro "The Wilderness" crea più atmosfera su disco che dal vivo.
Catastrophe and the Cure
Greet Death
Logic of a Dream
The Ecstatics
The Birth and Death of the Day
With Tired Eyes, Tired Minds, Tired Souls, We Slept
Colors in Space
Your Hand in Mine
Disintegration Anxiety
The Only Moment We Were Alone
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