DILLINGER ESCAPE PLAN
Ormai dei veri e proprio road dogs, i Dillinger Escape Plan tornano per la terza volta in Italia in un anno, ancora a supporto dell'ultimo eccellente 'Option Paralysis'. Merito della sempre attenta Hellfire Booking, ormai una garanzia per quanto riguarda i concerti underground e non. L'apertura della serata è affidata completamente a gruppi italiani. Ad aprire la sera ci pensano i THE CIRCLE ENDS HERE, autori di un post hardcore abbastanza standard che ricorda gruppi come i The Ocean ed a tratti gli stessi Dillinger. Non c'è granchè da dire, anche perchè il tempo è stato abbastanza risicato, e da quello che si è potuto ascoltare la band possiede un repertorio banalotto e poco incisivo, che sicuramente merita più di una rifinitura. Rimandati. A seguire ci pensano i SIN CIRCUS, band un po' fuori contesto con il loro thrashcore, ma che a differenza della band precedente ha saputo coinvolgere appieno i presenti grazie ad una proposta musicale semplice, ma riuscitissima. Un thrashcore d'assalto che ricorda i Sepultura e i Soulfly, e che nonostante una presenza scenica un po' casereccia ha fatto presa, perlomeno quanto bastava per attendere comodamente gli headliner. All'entrata in scena dei DILLINGER, come da copione, si scatena il pandemonio, anche perchè il locale è bello pieno e, soprattutto, si inizia con "Panasonic Youth", seguita a ruota dalla più catchy "Milk Lizard". La band è in forma (prevedibile), il pubblico anche e la scaletta è più varia dell'ultima volta e va a pescare anche pezzi che onestamente non pensavamo avremmo mai ascoltato dal vivo tipo "Hollywood Squares"; non si può purtroppo dire altrettanto dei suoni, buoni verso le prime file, ma pessimi nelle retrovie tanto da fare fatica a distinguere i brani uno dall'altro. La cosa non ha comunque fermato la band e il pubblico da fare il canonico macello, anche perchè i classici sono comunque stati suonati tutti. Adesso aspettiamo il nuovo disco, e ovviamente il nuovo tour, certi che il New Age sarà qui ad accoglierli come sempre.
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