DEICIDE
Quelli del Traffic amano il Natale non c'è dubbio. Lo amano al punto da metterci sotto l'albero una serata carica di gioia e carità cristiana. La band simbolo della blasfemia death metal fa tappa nella capitale a pochi giorni dal santo 25 Dicembre, con il pubblico che ha ovviamente risposto all'appello. Mr. Benton e di nuovo tra noi, sempre più grosso, col fedele Steve Asheim dietro le pelli ed una formazione che ormai sembra aver trovato stabilità. 'In The Minds Of Evil' è un buon disco, considerando i bassi standard qualitativi di quasi tutti gli album che vanno da 'In Torment In Hell' in poi, tolte poche eccezioni. L'attesa viene colmata dai thrasher abruzzesi Sawthis, che purtroppo ascoltiamo solo nei minuti finali della loro prova, e dai transalpini Svart Crown, ennesima conferma sul fatto che la Francia abbia ormai una scena consolidata ed estremamente valida. Il loro death metal è caotico, nervosissimo nel songwriting, che percorre una strada impervia, già attraversata dai connazionali e ben più estremi Deathspell Omega. Bravissimi sul palco liberano tutta la loro potenza che si trasforma in una sofferenza vera e propria per le nostre orecchie, a causa del fonico che alza i volumi a livelli mai sentiti nel locale. Il suono ci colpisce in petto anche stando in fondo, vicino agli stand e, come se non bastasse, l'audio del microfono del frontman J.B. Le Bail a tratti sparisce. Insomma qualche problema tecnico di troppo ma che non ha scalfito l'effetto e la resa sul palco dei pezzi presi soprattutto dall'ultimo ottimo 'Profane'. Arriva il momento dei Deicide e quando Benton sale sul palco qualche dubbio istantaneo ci assale. L'ultima volta a Roma al Black Out, Glenn era gioviale, affabile e fin troppo allegro nell'annunciare in sequenza i brani da suonare. Stavolta per fortuna non è sembrato un vecchio grasso e annoiato che deve passare per forza un'oretta sul palco; stasera la voglia di tuonare contro la cristianità attraverso i suoi marchi a fuoco c'è tutta e si è manifestata prima con le tre nuove e convincenti “In The Minds Of Evil”, “Thou Begone”, e “Godkill” e poi con le classiche “When Satan Rules His World”, “They Are Children Of The Underworld”, “Once Upon The Cross”, “Serpent Of The Lights” e “Scars Of The Crucifix” tanto per citarne qualcuna. Sotto il palco si fatica a non farsi male, la pressione è enorme. Benton è cattivo ed ha un growl ancora mostruoso. Kevin Quirion è ormai titolare a tutti gli effetti, mentre Jack Owen sembra il sosia del protagonista di Saw – L'enigmista col suo volto inespressivo. Dietro le pelli uno spaventoso Asheim trascina tutti i brani ad una velocità ancora maggiore del disco e non perde una rullata. Col suo fisico asciutto sembra ancora avere 20 anni e ci impressiona per velocità e precisione. Dal primo capolavoro della band vengono proposte le sole “Dead By Dawn” e “Sacrificial Suicide”, mentre dal controverso (per Benton) 'Legion' arrivano “ Dead But Dreaming” e la fondamentale “Trifixion”, per la gioa della maggior parte dei presenti che ha sempre considerato 'Legion' il vero apice della loro discografia. “Homage For Satan” congeda la band e noi da una serata che ha mantenuto le aspettative di tutti a giudicare dalle facce dei presenti. Per la cronaca, il vincitore della serata è stato un ragazzino di una decina di anni che ha seguito l'intero concerto attaccato alla transenna, girandosi verso il padre qualche metro più indietro tra una canzone e l'altra per rassicurarlo che lo show stava procedendo come sperava. Forse era lui uno dei Children of the Underworld. Setlist: In The Minds Of Evil Thou Begone Godkill When Satan Rules His World Serpents Of The Light They Are The Children Of The Underworld Conviction Dead But Dreaming Trifixion Scars Of The Crucifix Once Upon The Cross Beyond Salvation End The Wrath of God Sacrificial Suicide Dead By Dawn Homage For Satan
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