DEFLORE

Roma, 15 dicembre. Secondo quanto riportato dal corollario della terza legge di Murphy - se qualcosa può andar male, andrà peggio - ne è derivata una serata limitata in termini di presenze oltre che dal maltempo (pioggia continua per due giorni), anche dalla concomitanza di altri concerti (Klimt 1918-Nohaybanda al Monk ed il decennale dei Southerndrinkstruction al Traffic), che ha tolto diversi potenziali partecipanti, tanto da rendere l’evento riservato a pochi intimi amanti delle sonorità industrial in tutte le sue forme.

In apertura i Disumana Res, ovvero un trio che dal 1995 è la risposta italiana ai Godflesh e quanto di più vicino allo stile degli inglesi. Per l’occasione il set è stato contraddistinto da un accordatura delle chitarre più bassa che ha reso la performance molto più thrash-cyber death del solito e più dinamica delle precedenti esibizioni, la band non si è risparmiata e non ha lesinato sudore e stridio di lamiere presentando anche due nuovi brani: ‘Bleed For Heaven’ più thrash metal rispetto al precedente repertorio e ‘New Cold’ che ci ha ricordato i Fear Factory. Non concedono molto in termini di presenza scenica, ma compensano con i volumi, la marzialità e nessuna concessione alla melodia.

Reduci dalla campagna di Praga dove sono andati a registrare un Ep con un illustre sconosciuto, del quale ne sentirete parlare a breve in un comunicato stampa, che è letteralmente impazzito per loro dopo averli visti in uno dei tanti concerti che la band ha tenuto nell'area capitolina, li ha fortemente voluti in Repubblica Ceca per dar vita a questo nuovo progetto con lui alla voce. Galvanizzati da questa nuova esperienza i Deflore hanno mostrato una verve ed una potenza superiori alle precedenti esibizioni, come degli elettrodi sovraccaricati oltre la loro portata che riversano l’energia sul pubblico il quale a sua volta lo ha tradotto in headbanging e convulsi movimenti del corpo. Il loro sound, pur essendo industrial metal di base, è molto contaminato da elettronica e dub che rendono il tutto più caldo e accattivante, coinvolgente e trascinante, con spaccati powernoise e glitch a chiudere il quadro elettrico dai passaggi cinematici cosmic horror. Per chi si fosse perso il release party di presentazione del nuovo lavoro 'Epicentre' (prima parte di una trilogia di prossima pubblicazione), in questa sede hanno ripresentato tutti i brani ivi contenuti. An Industrial Christmas.