DEATHLESS LEGACY + BLUT
Momenti che testimoniano la forte intensità metallica che due band hanno sprigionato nella cornice della Comunità Giovanile di Busto Arsizio (VA), sabato 11 febbraio. Bardati di costumi risorgimentali, ed estremamente modernizzati con effetti ed elementi luccicanti che richiamano utopie futuristiche, i varesini Blut hanno dato prova che, soprattutto dal vivo, si possono rappresentare gli stati della mente e l'analisi della psiche umana associando un metal che strizza molto a certe sonorità gothic-industrial, che hanno fatto la fortuna, per esempio, di band come Type O Negative, o in maniera più consona di Theatre of Tragedy nel periodo che parte dal bellissimo 'Musique' in avanti, dove le figure carismatiche di Raymond Rohonyi e di Liv Kristine sono state sapientemente ricordate dall'estro artistico di Alessandro Schumperlin e di Marika Vanni, e dalle musiche sostenute dei loro compagni di avventura. Come detto, dal vivo si dimostrano più convincenti che su disco, fiduciosi comunque che con il nuovo album di imminente pubblicazione si riesca a percepire maggior qualità. Il clou della serata è affidato ad una band seguita anche a livello internazionale, grazie ad un sapiente connubio tra metal sinfonico, heavy metal e tematiche molto horror ed esoteriche che sono il punto nodale del loro pensiero.
Dalla Toscana arriva la necrofilia dei Deathless Legacy, che pervade il cospicuo pubblico presente a suon di metallo ed occultismo al limite del blasfemo. Tutta la band risulta molto ben compatta e produce un metal molto convincente e non particolarmente complicato, in cui la partecipazione alle tastiere di Alessio Lucatti, già nei Vision Divine, sembra spiccare su tutti per la sua classe e padronanza della situazione. Ma non si non riconoscere che la principale protagonista della performance e dell'intera serata sia la sciamana Steva, autrice di una prova impeccabile sia alla voce, che sa essere tagliente e spietata nel modo giusto, sia come impatto scenico, sapendo essere molto espressiva e che sa far capire all'ascoltatore le tematiche che la band affronta. La sua presenza viene poi accentuata ancor di più dalla presenza frequente delle sue sinistre ancelle, che interpretano i lati oscuri della nostra esistenza, sfiorando ed a volte passeggiandoci sopra riti blasfemi. Il tutto, però, sotto forma di pura visione artistica e di pura concezione della musica estrema come modo di espressione che deve arrecare esclusivamente uno stimolo di curiosità, scevro da qualsivoglia pregiudizio o pensiero affrettato. Meritano di essere visti dal vivo con il giusto criterio, con il sorriso sulle labbra e con la mente che sia libera e cosciente. Solo così si possono gustare dei bei pezzi di metallo puro abbinati a momenti scenografici di assoluto impatto. E giusto per segnalare qualche brano, le finali "Creatures Of The Night" e "Bow To The Porcelain Altar" di che bellezza sono.........
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