CHRISTIAN DEATH
Dopo oltre 35 anni di tormentata carriera, adombrata da lotte intestine tra i due leader, scissioni e ricongiungimenti, battaglie legali consumate in tribunale sull'utilizzo del monicker, infinite diatribe tra i fan e relativi boicottamenti dei tour capitanati da Valor (chi scrive era presente alle due date che gli americani tennero a Roma tra il 2007 ed il 2008, e ricorda perfettamente che all'Init c'erano 35 persone circa, mentre all'Alien non si superarono le 15 unità), non riconosciuto come leader (ed autore anche dei tonfi creativi di 'Sex Drugs and Jesus Christ', 'All The Love' e 'All The Hate' tra gli altri). Eravamo molto curiosi di vedere quanta gente avrebbe presenziato al trentennale di 'Catastrophe Ballet'; stavolta l'azione sinergica di tre management molto ben radicati nella capitale, parliamo di New Life Promo, Sputnik Prod e del Traffic stesso, oltre all'occasione di ascoltare come sarebbero invecchiate le tracce dopo 30 anni dalla loro pubblicazione, hanno indotto più di un centinaio di persone a presenziare alla performance. Gli americani si presentano sul palco preceduti da una voce che recitava: "Jesus Christ proudly presents Christian Death", e aprono con la nenia di "Awake At The Wall", seguita come su disco da "The Drowning" e "Sleepwalk" specie in quest'ultimo è come se mancasse la forza dei riff e l'atmosfera raggelante; in "Evening Falls" Valor canta in maniera quasi scocciata e dal pubblico parte una battuta: assomigli a Prince (effettivamente la somiglianza è sorprendente), "This Glass House" immortale punto di forza già ascoltata nei live precedentemente citati; in questa rendition dei brani la timbrica della chitarra è più rock rispetto agli originali (così diversa dal suono di chitarra che sembra piangere in "Androgynous Noise Hand Permeates"), e la voce di Matri (anche se carismatica), non sempre è all'altezza delle performance di Gitane Demone. Piccolo intervallo nella prosecuzione del set per il cambio d'abiti e la morte cristiana torna tra noi officiando altri sermoni tratti dal nuovo repertorio (cioè da quando Matri è entrata in pianta stabile in formazione), molto più rockeggianti nel sound in stile 'You Cant Give It Back'; si ritorna indietro nel tempo con "This Is Heresy" e "Church Of No Return" dal ritornello molto orecchiabile. Ci saremmo aspettati un'atmosfera più da rituale, in poche parole più dark e più oscura, ma la mancanza delle tastiere (in realtà erano campionate ma non sono state messe in evidenza in modo tale da ricreare la spettralità tipica del disco), la mancanza di contatto col pubblico, la carenza di convinzione in quello che hanno fatto sul palco (adombrati forse dall'incredibile somiglianza del cantante dei Date At Midnight con Rozz Williams), hanno fatto si che assistessimo ad un concerto a malapena sufficiente per una band che vanta una tale carriera. SETLIST: AWAKE AT THE WALL SLEEPWALK THE DROWNING THE BLUE HOUR AS EVENING FALLS ELECTRA DESCENDING CERVIX COUCH THIS GLASS HOUSE THE FLEEING SOMNAMBULIST SEDUCTION THY DESTRUCTION NARCISSUS METAMORPHOSIS OF YOU CANT GIVE IT BACK WORSHIP ALONG THE NILE THIS IS HERESY CHURCH OF NO RETURN TO DISAPPEAR
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