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NADER SADEK

Piove su Roma, e per ripararci ci infiliamo nel primo localaccio che incontriamo lungo la strada (come se il Traffic si trovasse al centro della città) pieno di gente poco raccomandabile (notare il sarcasmo); ci ritroviamo nel bel mezzo di un festival dell'estremo; chi ci accoglie, con tanto calor bianco, sono gli Tsubo di latina che letteralmente ci sfigurano con un grind misogino e schizoide, con una vena mefistofelico sarcastica nelle battute del singer, sulla scia di Nasum e co. Debordanti nelle soluzioni e coesi nella ritmica, sorprendono per l'inserimento di alcune parti alla Iron Maiden e Red Fang nel maelstrom tritaossa di cui sono autori. Trituranti. Dopo un attesa un pò più lunga del solito (per sistemare al meglio il palco) compare sul set l'uomo piovra (accompagnato dall'uomo capelluto - così definito per la foltissima parrucca che indossava) e con lui il peggior tsunami che potete immaginare: - Flo Mounier - drums (Cryptopsy) - Rune "Blasphemer" Eriksen - Rhythm guitar (Aura Noir, Twilight of the Gods, ex-Mayhem, ex- Ava Inferi etc..) - Bobby Koelble - Lead guitar (nell?album 'Symbolic' dei Death) - Travis Ryan - Vocals (Cattle Decapitation) - Martin Rygiel - Bass (ex-Decapitated, ex-Lux Occulta). Fin dalle primissime note il sound è terremotante, degno compare dei Behemoth di 'Demigod' e dei riff che hanno fatto dei Morbid Angel la pietra di paragone della sperimentazione estrema da lì a venire. Nel prosieguo del set emerge la tendenza della band ad indulgere negli assoli alla Trey Azagtoth, una caratteristica che toglie compattezza al sound, a mò di rullo compressore, gentilmente concesso dal combo internazionale. A metà performance una rullata di tamburi, da parte di Flo Mounier, ci lascia spiazzati (ce lo saremmo aspettato ad un live dei Deep Puprle o degli Scorpions, ma da una band brutal onestamente no) ma tant'è c'è stata; tecnicamente mostruosi, ma la tecnica fine a se stessa non produce pezzi memorabili infatti i brani che ci hanno più impressionato sono stati quelli pìù vicini ai Behemoth (primo ed ultimo del set) privi di assoli, la cui struttura portante era costituita da montagne su montagne di riff devastanti. Onesti mestieranti. NADER SADEK SETLIST: 1 Awakening 2 Nigredo in Necromance 3 Sulffer 4 Exhaust Capacitor 5 Mechanic Idolatry 6 Drama Elecotrp 7 Sconosciuta 8 Soulless 9 Cello 10 Of this Flesh 11 Rusted Skin 12 Sconosciuta 13 Petrophilia

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