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BRUTUS

Per festeggiare degnamente il decennale dalla fondazione della band, i belgi Brutus si sono regalati un tour che da un anno a questa parte va avanti quasi ininterrottamente, scandagliando Europa ed America e non mostrano la benchè minima intenzione di fermarsi visto che altre date sono già state schedulate tra i due continenti fino a marzo dell’anno prossimo . Il power trio, tra le varie tappe, ha fatto sosta il 22 ottobre al Monk di Roma dove, pur essendo domenica, ha trovato una moltitudine di spettatori che hanno riempito la sala per i suoi ¾, segno che c’erà molta attesa per vederli all’opera, grazie anche alla capillare sponsorizzazione che ha effettuato la Barley Arts. All’arrivo ho trovato la band già in azione; ciò che ha immediatamente colpito l’occhio è stato ammirare la batterista-cantante, cosa di per sè inusuale (a memoria d’uomo ricordo solo il batterista/cantante degli Scalplock, band inglese di grindcore, ovviamente mi riferisco solo a band estreme), posizionata sulla parte destra del palco (e non dietro come di solito) che oltre ad avere un ugola molto particolare (sono stato tutta la serata a scervellarmi per cercare di capire chi mi ricordasse ed alla fine sono giunto alla conclusione che trattasi di un mix tra la dolcezza di Dolores O’ Riordan (RIP) dei Cranberries e la potenza di Agnete M. Kirkevaag dei Madder Mortem), menava le pelli come un carpentiere e svariava parecchio su ritmi, velocità e diversità di patterns. L’ottima acustica del club ed il gran lavoro del fonico ci hanno permesso di assistere ad uno show di eccellente livello, dove la band ha sciorinato tutte le peculiarità del disco che ha dato il nome al tour: 'Unison Life', album che è stato quasi interamente riproposto con l'aggiunta di alcuni estratti dai due lavori precedenti. La loro proposta è un riuscitissimo mix di post rock, postcore, shoegaze e venature dark/wave che si intrecciavano in maniera tale da non dare riferimenti e mandando in visibilio il pubblico che non ha perso occasione per dimostrare il proprio gradimento. Hanno confermato le sensazioni/vibrazioni contenute nell'ultima opera. Considerevoli e consigliati.

SETLIST

  1. Liar
  2. Horde II
  3. War
  4. Storm
  5. Justice de Julia II
  6. Miles Away
  7. Brave
  8. Chainlife
  9. What Have We Done
  10.  Space
  11.  Dust
  12.  Sugar Dragon
  13.  Victoria

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