SINISTER: Syncretism
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23/02/2017Tredicesimo album in studio per i deathster olandesi, non partito con i presupposti migliori. Senza fare troppi misteri, chi vi scrive è un grandissimo fan della band, i primi tre album sono in playlist da tempo immemorabile, però è un po' di anni che ascoltarli diventa sempre più una sofferenza. Il penultimo album è davvero mediocre, e questo 'Syncretism' sembra appena appena meglio. Parliamoci chiaro, non è un obbrobrio, però non resta nemmeno il piacere nell'ascolto. Sicuramente si resta sorpresi per la presenza, sia pure in maniera abbastanza marginale, delle tastiere, che creano una certa atmosfera in momenti come la title track, ma per il resto il disco si limita a non fare schifo. Tutto qui. L'opener “Neurophobic” picchia abbastanza duro, ma scivola subito via dalla memoria. Il quasi plagio ai Cannibal Corpse di “Dominance By Acquisition” (attacco quasi identico a “Stripped, Raped and Strangled”) non aiuta a migliorare la situazione, e il resto del disco scivola abbastanza agevole e piattino. Sinceramente chiuderemmo qui, non c'è molto altro da dire. Spiccano leggermente “The Canonical Rights” e “Confession Before Slaughter”, belle potenti ma niente di speciale. Ci fa piacere il miglioramento a livello di produzione e songwriting rispetto al disco precedente, ma dai Sinister non ci si può aspettare di limitarsi semplicemente a non fare schifo.
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