BAI BANG
Attendavamo trepidante questo ritorno in terra italica degli svedesi Bai Bang, band che grazie all'incedere catchy dei loro brani in pieno scandi-style ha saputo guadagnare un numero sempre crescente di fan tra gli aficionados della scena rock melodica internazionale, e sfornando album dopo album diversi coinvolgenti brani dai preponderanti cori d'impatto. Purtroppo, e lo diciamo per l'ennesima volta con la delusione del fan incapace di godersi un buon evento live nella nostra penisola, non possiamo esimerci dal sottolineare come l'organizzazione generale dell'evento non abbia reso giustizia a quella che sarebbe potuta essere una serata da ricordare, e che invece rimarrà tale per molteplici motivi che non tarderemo ad elencare. Innanzitutto quello che fa sempre rimanere basiti per quanto concerne i live event della nostra penisola è la scelta di far iniziare sempre a notte inoltrata il main event di ogni data, situazione che rende davvero intricata la possibilità di apprezzare appieno il tanto atteso momento live, in particolare per tutti coloro che, come lo scrivente, si muovono per necessità lavorative già alle prime ore dell'alba. La seconda cosa è la scelta degli opening acts al seguito della band principale, scelta spesso indirizzata verso band appartenenti ad un universo musicale non propriamente parallelo a quello del main act, cosa che ne rende difficile il reale apprezzamento artistico. Tornando alla mera ed obiettiva cronaca della serata, l'apertura dell'evento in questione viene affidato a Shaastra e Kissing Venus, formazioni tricolori dedite a sonorità di chiara impronta hard, ma farcite da divagazioni più alternative. Fattore che, come detto in precedenza, risulta un po' stridente in relazione al genere più classicamente melodico ed AOReggiante proposto dai Bai Bang. L'impressione destata dalle due band è stata senza dubbio positiva, e delle due esibizioni rimangono senza dubbio impresse la giovane baldanza esecutiva degli Shaastra ed il navigato approccio on stage dei Kissing Venus, i quali si dimostrano in possesso di una già discreta esperienza live. Dobbiamo comunque attendere sino alla bellezza delle 0.40 per assistere alla salita sul palco dei Bai Bang, momento che coincideva con una già marcata stanchezza stampata sui visi di buona parte dei presenti, i quali comunque hanno dimostrato stoicamente di non volersi risparmiare per offrire il proprio supporto ai festaioli rockers svedesi. La tracklist dell'esibizione, ottimamente giostrata nella scelta di presentare i brani più recenti senza lesinare qualche loro sporadico "classico" del passato, ha permesso a Diddi Kastenholt s soci di coinvolgere appieno l'audience accorsa per la serata, e questo nonostante una forma vocale non propriamente invidiabile dello stesso Diddi, e per la scelta di proporre cori pre-registrati a supporto di quelli live dei vari elementi della band, fattore che spesso e volentieri divide le opinioni dei fan più intransigenti (vogliosi di assaporare il momento live in tutta la sua purezza), e quelli maggiormenti aperti a soluzioni più all'avanguardia. "Everybody Everywhere", "Are You Ready", "Gonna Make It" e l'inno per antonomasia "Bai Bang" sono solo alcuni degli estratti proposti durante l'esibizione milanese, stralci di una tracklist intelligentemente spezzata a metà dal rombante solo del drummer Johnny Benson, e completata al meglio dall'encore finale offerto sulle note di "Born To Rock" e "All Around The World". La speranza è, in futuro, di assistere ad un evento di maggior durata da parte del main acts della serata (la scaletta dei Bai Bang ha coperto solo un'oretta circa di tempo), magari coadiuvato da un più felice orario di esibizione per permettere a tutti di godere appieno della serata attesa. Speranze che riversiamo, ovviamente, per l'atteso concerto degli Harem Scarem atteso sempre al Blue Rose Saloon per il prossimo 30 Ottobre 2013.
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