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MARNERO

All'inizio folgorante de 'Il Naufragio Universale' è seguito tre anni dopo 'Il Sopravvissuto', secondo capitolo della trilogia del fallimento che fa nuovamente tappa a Napoli dopo lo show del 2011 quando il locale si chiamava ancora Sudterranea. A proposito di quest'ultimo è d'obbligo spendere due parole. Gestione cambiata, nome anche (ora è il George Best Music & Football, in onore al grande attaccante di origini nordirlandesi) e la disposizione delle sale: ora sono più spaziose, confortevoli e accoglienti ed è piacevole notare come con delle semplicissime idee, in quel poco spazio ora ce n'è di più per suonare, per bere in compagnia e stare comodi a scambiare quattro chiacchiere. La serata comincia verso le 23 con i giovanissimi Saudade, che hanno il tempo necessario di presentare nella loro interezza il loro Kids Have to Grow Younger: è uno screamo ancora acerbo, e siamo sicuro che in futuro non ci deluderanno perché hanno da un canto la giovane età e dall'altra tutte le potenzialità di crescere e proporre qualcosa di potente e valido. Quindi ... rimboccatevi le maniche e datevi da fare, che per ora ci siamo quasi! Dopo qualche minuto partono all'impazzata La Via Degli Astronauti: con alla voce il carismatico Mario della Fallo Dischi, scaldano di più il pubblico col loro screamo/hardcore più diretto e tecnico. Divertono e ci sanno fare, ed è quasi un peccato che ci abbandonino proprio sul più bello, quando i loro brani brevi e veloci hanno ormai conquistato i presenti. Si cambia totalmente registro coi Naga. Il trio napoletano, già conosciuti come Kill The Easter Rabbit, ha probabilmente cambiato monicker per via di una proposta meno stoner, e più orientata sulle atmosfere acide e sulfuree a là Electric Wizard. Qualcuno sottolinea il volume esagerato per un locale così piccolo come il G. Best, ma in fin dei conti i brani dei Naga sfondano il cranio, e a fine performance i feedback che tagliano l'aria lasciano soltanto un enorme sorriso stampato in viso: un viaggio nell'Ade in compagnia di riff che ricordano Crowbar e anche un certo sludge del più dilatato. Da tenere d'occhio anche loro, in vista di una prossima uscita ancora senza una release date. Visto che abbiamo ascoltato cose molto positive, c'è da aspettarsi un gran disco. Finalmente siamo ai Marnero. Definire devastante, impeccabile e travolgente la loro performance, è forse un tantino esagerato, forse di parte, ma sfido chiunque a trovare parole migliori, se non comunque positive, per un concerto di una band che fa filare tutto liscio nonostante gli inconvenienti che a volte capitano nella vita per colpa di alcune teste di cazzo. Esser stati vittima del furto della strumentazione è una brutta cosa, ma i ragazzi dimostrano ciò che un po ci si aspettava, e anche oltre. Continuano a suonare, e da (cane di)Dio (cit.), propongono tutto Il Sopravvissuto, preceduto dall'ultima parte di "Ovunque Naufragio" posta quasi come un intro per creare un bel crescendo, poi via di bis con "Tanto ride, tanto piagne" e la mitica cover di "S.S.Napoli Football Players 1982-1989" , come al solito stravolta per l'occasione. L'atmosfera è delle migliori, goliardica ma anche spensierata, forte e profonda, sentita. Tra un brano e l'altro ci si diverte (e riflette) ad ascoltare ciò che ha da dire il cantante, e si da un ascolto più in particolare al batterista Luca che soprattutto nelle code dei brani si mostra in gran spolvero. Sono righe forse un po troppo metodiche forse per un concerto dei Marnero, ma tanto è stato il trasporto durante il loro set, che quasi il contenuto di ciò che vi abbiamo pubblicato va bene così, ancora vittima del calore vissuto tra il pogo e il canto straziante e folle di questi quattro schizzati. Oltre che album dell'anno, Il Sopravvissuto è un'esperienza stupenda anche dal vivo, e chi la propone sul palco si conferma un ensemble che sa sempre stupire, visti anche i tanti anni di esperienza alle spalle. Supportare, il D.I.Y. è anche questo. Tre euro d'ingresso per quattro bands, merchandise a prezzi molto accessibili, un muro di suono che ha scartavetrato ogni cosa, tanto divertimento ed emozioni, e un modo di rapportarsi col pubblico difficile da trovare in altri ambienti. Saudade Bandcamp vai al sito Naga Marnero George Best Music & Football Fallo Dischi

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