ANTIMATTER
Venerdi sera 6 ottobre, all’improvviso si abbatte su Roma un diluvio; guidando con cautela tra le pozze create dalla mole d’acqua venuta giù, mi accorgo che nel mentre stavo ascoltando un brano degli Harakiri For The Sky che si chiama “Calling The Rain”. Il successivo era “Funeral Dream”: e se tanto mi da tanto, ho premuto immediatamente skip (non si sa mai). Arrivo con leggero ritardo al Wishlist tanto da perdermi i Rome In Monochrome e giusto in tempo per i No Sound che hanno esordito con un brano che non prendeva una direzione stilistica precisa, mentre dal secondo e per tutta la durata del set si è manifestata in tutta la sua forza l’anima che li ispira: gli Anathema, sia in chiave acustico-delicata che elettrico-malinconica, ammantata da assoli Pink Floydiani e da grande competenza tecnica. Interessanti. Al culmine della serata gli Antimatter che prendono possesso del palco senza colpo ferire, finchè non partono le prime note che calamitano l’attenzione del pubblico (parte cospicua degli intervenuti hanno lasciato inspiegabilmente il locale dopo la performance dei No Sound, tanto da aumentare lo spazio libero a disposizione per chi è rimasto). La scelta dei brani proposta nella prima parte del set è stato quanto di più rockeggiante hanno in repertorio (o meglio, resi in maniera più rock che su disco a causa dell'assenza delle tastiere e della voce femminile), con l'unica eccezione di "The Last laugh", corroborate da un sound pulito e potente ed evitando di proporre quei pezzoni tristi ed intensi che li contraddistinguono. Come se ci avessero letto nel pensiero, da “Can Of Worms” in poi hanno cambiato marcia, la malinconia ha preso il sopravvento virando per le migliori tracce che hanno inciso: tra le quali “Leaving Eden” ed una versione di “Welcome To The Machine” dei Pink Floyd resa in chiave spacerock: l’effluvio di emozioni è stato meno controllabile grazie ad un cantato caldo e coinvolgente di Mick Moss. Come bis di meglio non potevamo chiedere: “Stillborn Empires” e “Redemption”. Da sottolineare che finalmente abbiamo avuto il piacere di assistere ad uno show a volumi umani e godibile senza l’uso dei tappi. Serata da ricordare.
ANTIMATTER SETLIST:
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