WILL 'O' WISP
Quando un'Opera (lettera maiuscola d'obbligo) come 'Inusto' irrompe nelle nostre esistenze, non possiamo fare altro che cercare di capire in che clima è nata e come i suoi autori sono riusciti a creare tutto ciò. Ecco quindi che il cortese e disponibilissimo Paolo Puppo, chitarrista dei Will 'o' Wisp ci ha aperto le porte (virtuali) della sua ispirazione. Sembra che dalla semplicità nascano le cose migliori.
Ciao Paolo, benvenuto su Hardsounds. Sono passati tre anni da 'Kosmo'. Di solito un artista dice sempre il meglio del suo ultimo parto, ma di quello parliamo dopo. A mente lucida, dopo diverso tempo, cosa ti è rimasto di quel disco? Sicuramente dei bei ricordi. E' stato il disco del ritorno e quello della nuova formazione. Ci volle molto tempo per trovare i musicisti adatti per reiniziare l'avventura ed inoltre c'era la tensione di come un nuovo lavoro sarebbe stato accolto. Eravamo stati via per così tanto tempo! E' andato tutto bene direi, e penso che Kosmo sia davvero un buon disco. Posso aggiungere che Kosmo ha appunto dato il via alla nuova vita della band cementandone la coesione e creando fra tutti noi un ottimi rapporto anche personale!
La scrittura di 'Inusto' invece quando è iniziata e come hai lavorato? La stesura di 'Inusto' iniziò ben prima della pubblicazione di 'Kosmo'. Avevo quel disco pronto e cercavo i musicisti adatti ma nel frattempo iniziavano a sorgere nuove idee. Tieni conto che 'Kosmo' pur uscendo nel 2012 era basilarmente pronto nel 2008. Alcuni riffs di 'Inusto' risalgono al 2009...
Non hai avuto remore nell'inserire parti di clarinetto, synth e fisarmoniche, oltre a violino e flauto dei Winterage e la voce di Benedetta Torre? Sai, la chiusura del metallaro rispetto alle contaminazioni è cosa nota... Diciamo che senza presunzione non me ne preoccupo. Io tendo a finalizzare tutto al risultato musicale, se un pezzo o un atmosfera richiedono una soluzione cerco di usarla. Non credo che si possa fare molto per scardinare certe barriere mentali e non è nemmeno mai stato il fine della band. Noi facciamo musica così, nella speranza che vi siano persone che la possano apprezzare. Non si può piacere a tutti e del resto come dicevo prima non è lo scopo. Il fine è esprimere ciò che si sente nel modo più spontaneo e congeniale sperando poi appunto di comunicare.
Perché hai sviluppato l'album attorno alla figura e alle opere di Nicholas Roerich? Cosa ti ha colpito di lui? Tutto direi. Si tratta di una figura straordinaria. Pittore, poeta filosofo, esploratore e molto altro. Direi che il suo messaggio mi ha colpito molto, il concetto che solo l'arte e la cultura possano essere forieri di una vera evoluzione dell'umanità. Direi che è estremamente vero, non a caso chi detiene il potere cerca di propagare quanto più possibile l'ignoranza.
Cosa significa 'Inusto'? E' uan parola arcaica derivante dal latino. Letteralmente "impresso/marchiato dal potere del fuoco".
Anche i testi delle canzoni sono tratti da poesie di Roerich, meglio sono adattati da suoi scritti. Cosa cambia tra lo scrivere ex novo dei testi e averne pronti da rifinire? E' molto più difficile trattare materiale non proprio. Ci si trova costretti a mantenere il tutto il più fedele possibile e quando non sia proprio possibile per questioni metriche mantenere le stesse parole, occorre parafrasare in modo che nulla del significato originale vada perduto. Sinceramente la parte lirica di Inusto ha richiesto uno sforzo notevolissimo.
Vi siete avvalsi di Musicraiser per avere una mano nella realizzazione di Inusto. Alcuni avversi a questo sistema ne parlano come "elemosina". Cosa ne pensi? Non è solo una questione prettamente monetaria, vero? Mah ti dirò, per me l'elemosina consiste nel donare qualcosa senza avere nulla in cambio. Su questa piattaforma noi difatto vendevamo i Cd e le magliette. E' che oggi tutti si riempono la bocca con mille vanterie sul true and pure, ma poi al momento di supportare veramente le bands arriva la cinica realtà. Le band si supportano coi soldi piaccia o no. I complimenti fan piacere ma non ripagano lo studio, le grafiche, il mastering, la promozione e mille altre cose. Oggi nessuna etichetta investe soldi. Questo perchè i dischi non vendono più. Kosmo ha ricevuto consenso ovunque e non credo abbia passato le 150 copie vendute. Enchiridion nel 1997 ne vendette 2000 in un anno.Ben vengano dunque piattaforme che consentono di martellare un pochino nella speranza di raccogliere una parte delle spese. Paradossalmente se i dischi si vendessero non esisterebbero tali piattaforme.
Suonare progressive death metal nel 2015: chi lo fa bene, secondo te? E cosa serve per farlo? Alla prima domanda non saprei che dire. E' evidente che ci siano molti gruppi validi ma onestamente ascolto altri generi. Ti parrà strano ma come metal ascolto moltissime cose "vecchia guardia", dagli Slayer ai Voivod ecc...Sinceramente ho poca conoscenza degli ultimi dieci anni, cerco di non farmi influenzare troppo per cui ascolto mille altre cose! Per farlo invece ritengo occorra ciò che occorre in qualunque genere musicale: passione, gusto e perizia.
Con i Will 'o' Wisp hai pubblicato altri due dischi nel 1997 e nel 2001. All'ascoltatore che vi ha apprezzati con questo nuovo corso, come consiglieresti di approcciarsi a Enchiridion e Unseen? Cecando di cogliere l'anima sperimentale e spirituale che la band ha sempre avuto. Chiaramente il primo corso è molto differente da Kosmo ed Inusto, ma l'attitudine, la voglia di esplorare strade è sempre stata la stessa. Inviterei a non fare raffronti tecnici ma bensì ad ascoltare i pezzi e a coglierne le emozioni.
A proposito di quei tempi, come è cambiato il modo di concepire un disco, tra pubblicazione e promozione? Ti manca qualcosa di quel periodo? Sai personalmente non trovo molta differenza a livello personale. Il grande vantaggio ora è basilarmente la rete e l'uso del computer, per cui scambarsi dei files e scrivere musica è molto più immediato. In quegli anni ti toccava scrivere tutto con carta e penna, non avevi modo di creare dei files di preview e comunicare era molto più lento. Arrivavi in saletta coi riffs o ti vedevi il pomeriggio. Se non scrivevi avevi a portata il registratore e la cassetta per salvare le idee. Oggi hai programmi che ti suonano al musica che scrivi, fai un pezzo ti salvi il tuo file apri skype e il tuo batterista lo ha in 2 minuti. Questa sì che è una comodità! Ma a livello concettuale è tutto come prima si scrive musica la si studia e la si registra.
A breve uscirà il nuovo album dei Sadist. Cosa ti aspetti da loro e quanto hanno influito sulla tua band? Non ho ascoltato nulla se non il teaser. Mi aspetto un ottimo lavoro poichè la band in questione è una ottima band costituita da signori musicisti e soprattutto dotati di gusto e musicalità. Sono curioso! Mah è difficile dire. Talvolta siamo accomunati a loro, la cosa fa piacere; io credo ci siano alcune lapalissiane diversità nelle due band ma evidentemente ci devono essere anche dei punti di contatto visto che molti li riscontrano, è probabile che l'uso delle tastiere sia uno di questi, unito al fatto di non porsi barriere davanti all'uso di strumenti e soluzioni poco convenzionali. Ti direi comunque che più che la band, sono io che debbo molto a Tommy [Talamanca] perchè è stato per anni il mio insegnante di chitarra ed ancora oggi capita che gli chieda delle dritte. Inoltre è sempre stato il produttore di tutti i nostri lavori e devo dire abbiamo sempre avuto una bellissima collaborazione.
Qual è la cosa peggiore che un critico musicale o un fan ha detto di voi? E quale invece quella che hai paura che possano dire in futuro? Ricordo che ai tempi di 'Unseen' qualcuno in Olanda descrisse il disco come una specie di accozzaglia di riff! La cosa sinceramente mi fece sorridere poichè la mutevolezza delle song su quel disco era assolutamente voluta. Diciamo che quello che per lui era un difetto era stato quello che noi avevamo voluto ottenere. Nessun problema, talvolta non sei capito, altre proprio non piaci, ci mancherebbe, è naturale che sia così. Riguardo al futuro mi farebbe dispiacere se qualcuno affermasse che ci siamo ripetuti. Un conto è avere uno stile ma l'attitudine della band è proprio quella di proporre ogni volta una strada differente. Speriamo di riuscire!
Hai messo da parte qualche idea per il prossimo album? Magari per il 2017, visto che saranno vent'anni dall'esordio... L'idea è proprio quella di celebrare il 2017 con un nuovo lavoro. Al momento ci sono otto pezzi completi e due in arrangiamento. Penso che ce la potremmo fare!
Hai avuto modo di conoscere Chuck Schuldiner? Qual è il tuo album preferito dei Death? Non personalmente. Un mio buon amico però ci si scriveva (eravamo attorno al 1986-1987) per cui conosocevo bene "Evil Chuck" di fama prima di Scream Bloody Gore. A me i Death piacciono parecchio sino a Individual Thought Patterns. Ti direi che per vari aspetti i loro lavori sino a quel punto mi piacciono tutti moltissimo, ma se proprio dovessi sceglierne uno citerei "Human".
Abbiamo terminato, vuoi aggiungere qualcosa? Vorrei ringraziarti per lo spazio che ci hai concesso e salutare tutti i lettori. Invito ad approfondire la figura di N.Roerich partendo da qui (http://www.roerich.org) poichè sono certo che sia una esperienza che possa donare molto a chi aprirà il suo spirito. Un invito anche all'ascolto di 'Inusto' e come detto prima in caso venga apprezzato, all'acquisto. Il disco è richiedibile alla band (meglio), ma chiaramente è ordinabile in tutti i negozi in formato fisico, ed è disponibile anche digitalmente. Un caro saluto a Fabrizio Colussi, che con me fondò la band nel 1992 e sempre ci segue da vicino!
Commenti