WICKED MINDS
I Wicked Mind sono una band superlativa tutta nostrana devota all'hard progressivo settantiano. Piacentino, il quintetto si muove su coordinate che oggi farebbero rabbrividire i cultori della modernità. Ma il concetto di musica riproposto con il bellissimo "From The Purple Skies" trae ispirazione solo dall'amore per la stessa musica, come dovrebbe essere ogni volta al di là del sound o dello stile che si riesce a produrre. Amore che traspare limpidamente dalle parole di Paolo, l'uomo dietro ai tasti d'avorio, ragazzo serio e gentile che ho avuto il piacere di intervistare nei giorni scorsi. Buona lettura e supportate i Wicked Minds. Coraggiosi. Siete dei temerari, non c'è che dire. Oggi, anno 2005, proporre questo tipo di sonorità non è da tutti. Ci si dimentica spesso che la musica è anche arte, non solo intrattenimento o passione, e come tale non ha riguardi nei confronti del tempo. I Wicked Minds cosa sono, arte, passione ed altro o tutto insieme? Vi presentate ai nostri lettori? Prima di tutto grazie per la bella domanda! I Wicked Minds sono principalmente il frutto di tanta passione e di tanto amore per la musica, in particolare per le sonorità legate all’heavy prog dei primissimi anni settanta. La nostra musica si richiama a quel periodo sia nell’utilizzo di determinate atmosfere che nel sound assolutamente vintage, senza però dimenticare, come dici tu, che oggi siamo nel 2005 e che quindi quel patrimonio sonoro a cui ci rifacciamo deve essere reinterpretato e riadattato a suoni più moderni. Sicuramente non è facile suonare questo genere di musica oggi, specialmente dal vivo, ma la nostra non è stata una scelta, abbiamo semplicemente fatto quello che da sempre sognavamo di fare, ed eccoci qui! In più bisogna dire che abbiamo incontrato davvero moltissima gente appassionata come noi, pronta a supportarci e a darci una mano… forse nel 2005 le persone che apprezzano il nostro disco non sono poi così fuori dal mondo… "From The Purple Skies" gode di una luminosa atmosfera, direi quasi un arcobaleno sonoro, una sorta di volontà naturale destinata a perdersi, a gravitare nell'aria, pur senza mai abbandonare mai la ruvidezza di fondo. E' quanto volevate raggiungere, o sto flirtando con la pazzia? Penso che quello che stai dicendo rispecchi bene il disco…non avevamo in mente un percorso preciso quando abbiamo iniziato a lavorare a “From the purple skies”; la composizione dei brani è durata a lungo e questo ha permesso a ogni pezzo di prendere vie differenti. Per noi scrivere è un fatto principalmente umorale e l’aver lavorato a lungo sulle tracce ha fatto in modo che di volta in volta elementi diversi prendessero il sopravvento. Il risultato di questo lungo lavoro è stato un disco decisamente vario e diversificato al suo interno, dove trovano spazio un po’ tutte le nostre principali influenze. Come dici tu però il suono complessivo del disco è compatto e non perde mai la ruvidezza di fondo e questo penso sia uno dei punti di forza. In pratica, nonostante abbiamo attinto a piene mani da un patrimonio musicale vasto ed eterogeneo (spesso dilatando i pezzi verso soluzioni poco ovvie), abbiamo anche fatto in modo che il suono finale fosse quello dei Wicked Minds, un amalgama unico e lontano dalle singole peculiarità che lo compongono… Fa un po' specie ascoltarvi su cd. L'ideale sarebbe farlo su un vinile barcollante e quel rumore di fondo che avvolge e dà calore e spessore ai suoni. Il disco in vinile è stato pubblicato già se non sbaglio. Quanto, se la sfruttate, vi è d'aiuto la tecnologia moderna? Questa è una domanda difficile! Oggi, per forza di cose, non si può non ricorrere, almeno in minima parte alla tecnologia! In fase di registrazione, pur utilizzando solo strumentazione vintage, siamo poi ricorsi all’aiuto del computer, che in studio è diventato davvero un grandissimo aiuto! Abbiamo però lavorato al mix e alla masterizzazione finale completamente in analogico, per non perdere il feeling della sala di registrazione, e questo si sente nel suono finale. Il vinile (il disco è uscito in vinile doppio e attualmente è disponibile la prima ristampa in doppio vinile colorato di viola) si adatta meglio al nostro suono rispetto al CD, ma non siamo estremisti in questo, il suono pulito del CD fa risaltare piccoli aspetti che sul vinile passano un po’ in secondo piano (e questo te lo dice uno che compra praticamente solo vinile!!!) …insomma, la tua è davvero una domanda difficile! Come in tutte le cose ci sono lati positivi e negativi legati alla tecnologia, penso che il punto fondamentale sia sempre nel modo in cui ne si fa uso! Fanno molta presa in "From The Purples Skies" anche le immagini che riuscite a generare attraverso i brani. Indubbiamente, altro fattore legato ai seventies. Ma è solo un ulteriore aggancio a quel periodo, o è anche un fattore in più per lasciare trasparire le sensazioni che volete esprimere? Le immagini legate alla musica sono uno degli aspetti fondamentali per noi! Quando facciamo un pezzo siamo soliti rimaneggiarlo e aggiustarlo continuamente fino a quando non prende la forma che noi desideriamo…e siamo sicuri di aver raggiunto il punto giusto quando, suonando un brano, ci lasciamo prendere e trasportare e ognuno di noi viene portato in posti diversi dalla musica e dal feeling che si viene a creare! Anche questo aspetto, che ci avvicina a tanta musica seventies, ci è connaturato, non l’abbiamo cercato consapevolmente! Penso che sia questo tipo di musica a rendere questo aspetto possibile, anzi praticamente indissolubile dalla musica stessa! I vostri brani sono molto aperti. La struttura sembra abbia poca importanza quando componete. Registrate lunghe session e poi tagliate, riarrangiate o cosa ancora? I brani sono molto lunghi ma la struttura ha un’importanza fondamentale. Non vogliamo lasciare che il brano si dilunghi in modo noioso, cerchiamo sempre di farlo sviluppare secondo quello che abbiamo in mente, lasciando comunque spazio all’improvvisazione che è un aspetto fondamentale della nostra musica. In pratica si tratta di creare una struttura solida e precisa (ogni brano, per quanto lungo, non si discosta mai dalla forma di canzone) all’interno della quale ci sia poi lo spazio per l’improvvisazione e la dilatazione. Per questo motivo in fase di registrazione non dobbiamo ricorrere a tagli o a montaggi, i brani sono come devono essere fin dall’inizio. Questo discorso vale per tutte le tracce del disco, l’unico caso differente è “Return to Uranus”, un brano che suoniamo da anni e che abbiamo deciso di allargare a dismisura in sala di registrazione, improvvisando totalmente la lunga parte centrale e quella finale. Scontato forse affermare che il presente, per voi, non ha molta importanza sul piano della musica. Almeno stando alla vostra proposta ed al vostro sound. Il richiamo ai '70 si ferma qui, oppure si contorna di altro non legato alla musica? Dopo anni passati alla ricerca di dischi, filmati, immagini di quegli anni, ormai il nostro modo di vivere è profondamente influenzato, sotto tutti gli aspetti!!! Dalla moda alla musica, dalla grafica alle macchine, dai film allo stile di vita! Ma non è un discorso di revival il nostro, non ci interessa minimamente questo aspetto! Quello che cerchiamo di fare è solo di prendere spunto da un periodo che ci entusiasma e di riattualizzare tutto quello che possiamo. Prendere ispirazione, interiorizzare i contenuti (e questo è facile perché davvero ci sono cose che ci fanno impazzire di quegli anni) e adattarli poi al 2005, sotto tutti i punti di vista! È un discorso strano e complicato ma penso che ci sia ancora molto da dire sotto questo punto di vista! Nella dimensione live scommetto siete costretti a stare nei tempi previsti "forzatamente", ma immagino sareste in grado di andare avanti tra sperimentazione ed improvvisazione per diverse ore... Dal vivo la naturale tendenza alla dilatazione e all’improvvisazione prende spesso il sopravvento, specie in alcuni brano che meglio si prestano allo scopo! È molto bello suonare i brani in modo sempre diverso, in base all’umore del momento, non sai mai dove si andrà a parare. Ma siamo anche in grado di adattarci alla situazione facendo dei set particolarmente tirati…insomma diciamo che la dimensione live è la nostra preferita e cerchiamo di godercela nel miglior modo possibile in base alle diverse situazioni. Resta il fatto che spesso, quando scendiamo dal palco, passiamo poi ore a raccontarci quello che è successo, perché ognuno l’ha vissuto in modo diverso e ha ricordi differenti! Quanto hanno importanza i testi considerato che la vostra musica fa perno principalmente sulla parte strumentale? Hai ragione nel dire questo, il motore fondamentale resta la musica. Se noti i testi dei brani sono semplicemente la messa in parole delle sensazioni generate dalla musica, di quello che la musica ci trasmette e ci fa vedere. È ancora una volta un discorso legato all’emotività e alle immagini che la musica evoca…so che alcuni vedono in questo un punto di debolezza, ma io invece penso che il messaggio passi molto bene in questo modo, si è messi di fronte ad un amalgama omogeneo, in cui parole e musica parlano la stessa lingua e si rafforzano l’un l’altro. Tre, solo tre band (o personaggi) senza le/i quali oggi suonereste altra musica, oppure stareste dedicandovi ad altri impegni o passioni. Questa è sempre la domanda più difficile di tutte e tre sono davvero pochi…direi: Brian Auger, Jimi Hendrix e Deep Purple… ma tieni presente che fuori da questi tre ci sono centinaia e centinaia di gruppi che ci hanno lasciato qualcosa! Cosa o chi viene dei "cieli porpora"? Tutto il nostro sconfinato amore per la musica, per quella musica che ci fa commuovere ed emozionare anche dopo una vita passata a portare su e giù amplificatori, organi e marchingegni vari!!! Appuntamenti o novità da segnalare: prossime date live, nuovo disco, varie ed eventuali. Ultimamente, dopo qualche data in Belgio e Svizzera, abbiamo un po’ messo in secondo piano il discorso live per dedicarci a tempo pieno alla preparazione del nuovo album, e ne l frattempo abbiamo realizzato un video di “From the purple skies” che forse uscirà insieme al nuovo album. I nuovi brani hanno aperto porte nuove e nuove direzioni, dovremmo registrarli durante il prossimo inverno per darli alle stampe all’inizio del 2006…speriamo! Spazio libero, appuntamento fisso per tutti. Dite qualsiasi cosa, anche che non riguardi la musica. Qualcosa che vi sta veramente a cuore... ………..LONG LIVE ROCK’N’ROLL!!!! ;-) Siamo alla conclusione, ragazzi. Rinnovo i complimenti per il disco. Spero di "ascoltarvi" e fare di nuovo una chiacchierata presto. In bocca al lupo e continuate così! Grazie di cuore a te per la bella intervista, spero di poter parlare presto con te del nuovo album e magari incontrarti a qualche live, ovviamente offriremo da bere!!! Grazie ancora!
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