You are here: /

The Prophecy

Signore e signori, ecco a voi i britannici The Prophecy, nella persona dell'istrionico John Bennett Prima di tutto vorrei congratularmi per l'eccellente 'Into The Light' visto che lo considero uno degli album più originali degli ultimi tempi per quello che concerne il filone del doom. John: Grazie molto, troppo gentile... Puoi brevemente dirci i dettagli che hanno portato alla sua genesi? John: Phil Collins? La sua canzone "Easy Lover" è veramente eccezionale, la raccomando a tutti!!!! Per la genesi di 'Into The Light' invece…Ashes>Revelations>Into The Light. SEMPLICE. Seriamente, è stata una progressione naturale che mostra bene come siamo cresciuti a livello di gruppo. Le nostre capacità tecniche come individuali si sono rafforzate costantemente di album in album. Cosa importante, è stato fatto tutto come gruppo, non come singole persone. Il nostro approccio per questo album è stato differente. Abbiamo cominciato a comporre 'Revelations' mentre 'Ashes' si trovava all'ultimo step di produzione. Per ITL abbiamo invece aspettato che tutto quanto fosse completato in 'Revelations' al fine di poter essere veramente liberi al 100% di concentrarci sul nuovo materiale. Greg ha lavorato esclusivamente sulle idee nuove per quello che riguarda le chitarre; non è stata riutilizzata nessuna cosa vecchia, cosa che invece succede per la maggiorazna dei gruppi. Volevamo mostrare esattamente il nostro stato attuale. Sono state introdotte un sacco di idee nuove da Greg. Poi io e Gavin abbiamo lavorato sulle ritmiche e melodie fino ad avere un'ossatura bene o male completa per le canzoni. Tutto il tempo Matt ha ascoltato il nostro lavoro cercando di costruirvi sopra delle linee vocali e i testi cosicché da avere canzoni complete al 100% e costruite bene. ITL mi è sembrato un disco assai complesso, voglio dire che ogni canzone ha una sua vita propria, non esistono riempitivi o cose del genere e si sentono varie influenze musicali dappertutto... John: ogni canzone dell'album può essere presa singolarmente ed ascoltata senza doverla estrapolare dal contesto dell'album in cui è contenuta. Ogni canzone ovviamente risente di qualche influenza esterna, ma non è che tutto ciò detti legge all'interno del songwriting, se mai si tratta di propri gusti compositivi. Io penso che le nostre più grandi influenze siamo noi stessi. C'è quindi un filo conduttore unico che lega le canzoni? John: si tratta di un concept sviluppato sin dalla nostra prima release… Quanto sono importanti i testi per voi? Sono solo parole che vanno a riempire le canzoni oppure volete lasciare un qualche messaggio ai vostri ascoltatori? John: Matt si appassiona molto quando si tratta di scrivere testi. Non ci sono mai stati testi solamente perchè erano necessari, Matt preferirebbe lasciare i pezzi strumentali che infilarci testi a forza. Matt di solito sviluppa i suoi testi mano a mano che la canzone prende forma, in modo da avere qualcosa di naturale ed in perfetta sintonia con il pezzo su cui andranno a poggiarsi. Che cosa è "dentro la luce"? Che cosa c'è al suo interno? Si tratta di una metafora? John: Il titolo si riferisce non solo alla barriera fra vita e morte ma anche alla "luce" della realizzazione. In teoria con la realizzazione arriva anche l'accettazione di noi stessi. Alle volte questo processo non è semplice. Con questo album avete allargato i vostri orizzonti musicali ed il sound è epico come non mai.... John: grazie amico... con questo album sapevamo che le canzoni sarebbero state maestose come non mai prima. Il sound e le emozioni devono andare sempre di pari passo. Grandi canzoni significa grande sound. La maggioranza di questo lo avevamo già preparato prima di entrare fisicamente in studio, a dire la verità. Siamo stati molto pignoli e abbiamo lavorato tantissimo sugli arrangiamenti ma non ci ha richiesto un grande sforzo perché le cose sono andate avanti quasi per inerzia e molto naturalmente. Un processo che definirei molto organico. Il passo successivo è stato decidere lo studio. Avevamo già lavorato con Greg Chandler degli Esoteric in modo da avere una sorta di pre produzione e così in soli tre giorni siamo stati molto più produttivi di quello che avremmo potuto essere in tre mesi! Il sound è venuto ottimamente. In termini di mixaggio e produzione, è stato in grado di dare alle canzoni le palle necessarie! La vostra musica è molto malinconica e romantica. Generalmente la malinconia è considerata la parte "felice" della gente triste. Sei d'accordo? John: Per me le parole 'triste' e 'malinconico' suonano molto differenti. 'Triste' ha una connotazione negativa laddove 'malinconico' suggerisce una personalità molto profonda piena d'emozioni. Non è che sono così interessato alle definizioni ma piuttosto a come percepisci le canzoni. Da che cosa prendete ispirazione? Dall'arte, poesia, pittura, ecc.. o dalla vita quotidiana? John: Le mie ispirazioni? Difficile a dirlo. Penso che si possa ridurre a come ho vissuto la giornata. Ma tutto ciò può cambiare nel momento in cui ci vediamo e iniziamo a provare assieme. Le mie fonti d'ispirazione sono gli altri ragazzi del gruppo; un'espressione della faccia di qualcuno, Gavin che muove le sue braccia in aria come fosse negli 'The Who', e una certa dose d'improvvisazione. Come risponderesti a chi dice che le vostre canzoni sono troppo lunghe? John: "Si? Anche la faccia di tua mamma lo è!" No, non lo so. Io penso che se una canzone riesce bene non importa la sua lunghezza. Alcune sono un po' lunghette, ma chi dice che siano TROPPO lunghe? Perchè l'oceano aperto in copertina? Qualcosa che ha a che fare con i testi della canzone "Waters Deep"? John: Paul Kuhr (November's Doom) ci ha realizzato l'artwork ed è rimasto subito affascinato da quella canzone tant'è che l'ha usata come tema dominante. Ci sono sempre piaciute copertine dal gusto epico e solenne e questa faceva al caso nostro. Progetti futuri? Subito in tour o è già in cantiere un prossimo album? John: Abbiamo già iniziato a lavorare su idee nuove, ma siamo veramente impegnati questo anno. Abbiamo date in Germania, Olanda e Russia. Ed è solo l'inizio. Siamo stati contattati anche per date nel 2010! Ci piacerebbe visitare paesi dove non siamo stati più da un sacco di tempo. Saremo veramente impegnati. E' tutto per il momento! Grazie per il tuo tempo. Puoi concludere come meglio preferisci. John: Grazie a te per l'intervista e a voi che state leggendola. Fate un pensierino sulle nostre date in Italia; abbiamo degli ottimi ricordi di quando siamo stati lì da voi!!!

MANY DESKTOP PUBLISHING PACKAGES AND WEB PAGE EDITORS NOW USE Reviewed by Admin on Jan 6 . L'Amourita serves up traditional wood-fired Neapolitan-style pizza, brought to your table promptly and without fuss. An ideal neighborhood pizza joint. Rating: 4.5

Commenti

Lascia un commento

live report

Appunti01

DEFLORE + OVO
Glitch - Roma

Gli industrial mongers romani festeggiano i 20 anni di carriera presentando il nuovo lavoro 'Defective Music for A Daily Psichosis', sempre su Subsound Records; il più complesso di tutta la loro produzione. L’opera sale alla distanza attraverso t...

Nov 23 2024

2015 Webdesigner Francesco Gnarra - Sito Web