The 69 Eyes
Incontriamo il mitico Jyrki 69, cantante dei The 69 Eyes sul tourbus prima del concerto della band a Seregno. Prima di iniziare la nostra chiaccherata Jyrki mi offre una birra, ed altre tre ne seguiranno durante la durata di questa intervista. Jyrki è rilassato, in canottiera e jeans, e con una gran voglia di parlare, tanto che delle mie classiche 30 ed oltre domande alla fine riuscirò a farne davvero poche, visto che il simpatico singer non si lascia per nulla incalzare dalle mie domande come spesso accade. Accidenti Jyrki, questo è il tourbus più bello che io abbia mai visto. Vi trattate proprio bene! Dovendo stare lontani da casa per un lungo periodo le comodità ci aiutano a sentire meno la mancanza della famiglia. Ci piace questo bus, ci troviamo davvero a nostro agio. (Mi mostra molte delle comodità del mezzo, tra le quali abbiamo tre monitor incastonati nelle pareti per poter giocare all'Xbox in multiplayer, uno stereo spaziale ed un frigorifero ben rifornito di birra, nonché molti gadget che richiamano all'America anni '50 ed ad Elvis Presley. Il tutto ovviamente a base di pelle nera ed inserti cromati). Ok, partiamo con l'intervista. Siete ormai oltre la metà di questo lungo tour. Come ti sembra stia andando questo tour? È un buon tour secondo te? Raccontami pure quello che vuoi di questo tour. Si, sicuramente. Il nostro ultimo album è uscito a settembre, e noi abbiamo speso tutta l'ultima parte dell'anno suonando solamente in Finlandia, quindi sfruttando esclusivamente i weekends, senza dover abbandonare per lungo tempo le nostre attività abituali, come quando si fa un tour all'estero. Abbiamo suonato circa venti date sold-out in Finlandia, ed adesso che l'anno è cambiato è arrivato il momento di suonare in Europa. Noi siamo molto soddisfatti da questo tour, perchè abbiamo progettato questo tour noi stessi. Abbiamo cambiato management quando il nuovo album è uscito, e questa volta abbiamo voluto circondarci di amici. Tutte le persone coinvolte nel disco, tecnici, il fotografo per le foto, chi ci ha realizzato la copertina, tutti erano amici. Credo che questo sia un buon segreto per realizzare un buon album e per portare in giro un buon tour. Questa è la nostra risposta al music business, lavorare con gli amici, con chi ti fa stare bene, invece di stare con persone che ti trattano in maniera esclusivamente professionale, senza tentare mimimamente di capirti. Gli amici vanno oltre al business, perchè oltre all'avere un buon tour che frutti soldi a loro interessa anche come stai, se sei sereno o se sei preoccupato di qualcosa. Per questo tour abbiamo voluto tornare in posti dove non andavamo da tempo, posti anche fuori mano, invece di suonare sempre negli stessi posti collaudati, perchè vogliamo che anche le persone che abitano lontano dai soliti luoghi da concerto dove vanno tutte le bands di solito abbiano la possibilità di venire a vederci, perchè c'è una leale base di fan da visitare anche lontano dalle grandi città. Una cosa che mi ha colpito molto è stata il chiedere, da parte delle persone che vengono a vederci, invece delle classiche canzoni, di quelle storiche, quelle del nuovo album, perchè il nuovo album è piaciuto molto, e questo è davvero grandioso secondo me. Di solito quando fai un tour, metti le canzoni nuove giusto perchè devi metterle, ma stavolta abbiamo fatto davvero centro con il disco nuovo, e tutti ci richiedono a gran voce Red, o Borderline, o Last Summer, e questo mi piace davvero, perchè è la dimostrazione che, se lavori bene, ed in un clima piacevole, tra amici, come ti dicevo prima, i risultati si vedono, anche per una band come la nostra che suona assieme da oltre vent'anni. Un'altra cosa che voglio dire è che adoro il fatto di essere in Italia. Prima di questo concerto siamo stati in paesi di lingua tedesca, ma loro non sono caldi ed entusiasti come pubblico come gli italiani. Quindi le tue aspettative per il concerto di stasera saranno più che buone, suppongo. Beh, oggi è venerdi, e la settimana lavorativa è finita, e suppongo che la gente abbia voglia di fare qualcosa di meglio che venire a vedere gli Helsinki Vampires, ma sono più che fiducioso. Questa è una area classica per i concerti, e qui abbiamo una fedele base di fans. Di solito nell'area milanese ci muoviamo in locali più grandi e più vicini al centro della città, ma anche qui va bene. Quindi mi aspetto molta gente, molti fans, molti amici. Noi siamo molto amati in Italia, e questo mi rende davvero eccitato per il concerto di stasera. Abbiamo suonato per la prima volta a Milano nel 1995 o li vicino, e l'Italia è stata la prima nazione, la prima data internazionale, fuori dalla Finlandia, dove abbiamo suonato. È per questo che ci sentiamo così legati all'Italia, ed è per questo che adoriamo suonare in qualsiasi luogo in Italia. Ieri sera abbiamo suonato a Massa e la gente era talmente tanta rispetto a quanta ce ne sta di solito nel locale che quasi ci sentivamo stretti sul palco. E la gente di Massa ha comperato le magliette, i cd, i gadgets, dandoci così anche un supporto economico per andare avanti. In più c'erano un sacco di belle ragazze ieri sera a Massa, e questo non può che contribuire a farci suonare meglio ed a tenere uno show migliore. E vedrai che belle ragazze ci saranno stasera al concerto! Perchè avete scelto "I Know What You Did Last Summer" come nome per questo tour? Di solito i tour si chiamano come i dischi che supportano. Quello scorso era il Back In Blood tour, e quello prima l'Angels tour, ma questo avrebbe dovuto essere l'X tour, o il Ten tour, e non ci piacevano come nome, quindi abbiamo scelto una canzone dell'album che eseguiamo dal vivo, I Know What You Did Last Summer appunto, ed abbiamo intitolato il tour così. Secondo noi suona bene. Sono passati un po' di mesi dalla release di X. Come guardi oggi a questo disco? Sono davvero entusiasta da X, oggi come il giorno che l'abbiamo finito. Come ti dicevo prima, il pubblico dal vivo ci chiede le canzoni di questo disco anche più di quelle storiche, e questo significa che abbiamo fatto un gran bell'album. In più grazie ai social media abbiamo avuto la possibilità di pubblicizzarlo al meglio, ed attraverso i social media abbiamo avuto la possibilità di avere i feedbacks entusiastici dai fans che lo hanno ascoltato. Senza falsa modestia X è davvero un grande album. È uno di quei dischi che quando lo ascolti in macchina non cerchi il tasto per skippare le canzoni ma le ascolti tutte fino alla fine. Quale canzone secondo te è la più rappresentativa, all'interno di X, per descrivere quello che sono oggi, nel 2013, i The 69 Eyes? Secondo me I Know What You Did Last Summer. Contiene elementi dark, elementi horror ed elementi sexy, nonché un bel sound rock n'roll. Cosa mi dici della collaborazione con Rudi Protrudi e Kat Von D per la realizzazione di X? Rudi è un grandissimo artista. Lo stimo tantissimo da quando l'ho ascoltato per la prima volta tantissimi anni fa a Berlino. Per noi è stato un vero onore collaborare con lui, perchè è davvero un grandissimo artista. Quando ho scritto la canzone Dracula's Castle l'ho scritta apposta con queste caratteristiche per chiedergli di fare un featuring con noi. Quando lo ascolti, Rudi ti ricorda tutte le cose deliziosamente horror che adoravamo da bambini in tv, gli specials di halloween, gli shows di Scooby-Doo con tutti quei mostri divertenti, i telefilms come The Munsters. Un grandissimo. Kat è una nostra grandissima amica, ed è una autentica bad-ass, come la definiscono gli americani. Lei non è finta, non recita, è una vera ragazzaccia, ed è per questo che dovevamo assolutamente averla in un nostro disco. Volevamo averla con noi già per Back In Blood, ma non siamo riusciti. Sono contento di come sia venuta Rosary Blue grazie alla sua partecipazione. Lei è una vera amica, e non c'è stato bisogno di intermediari per chiamarla, non ho dovuto dire al mio management di chiamare il suo management e chissà quali altri passaggi. Ho preso il telefono ed ho detto “Hey Kat, vuoi venire da noi che registriamo qualcosa per il nuovo disco?”. Lei è venuta e ci siamo incontrati a Stoccolma, in Svezia, dove stavamo registrando, ed è rimasta con noi per un paio di giorni, senza problemi. Quando all'inizio della nostra chiaccherata ti parlavo del lavorare con gli amici mi riferivo anche a cose come questa. Perchè avete scelto proprio "Red" e "Borderline" come singoli per 'X'? "Red" è stato scelto perchè aveva un grosso appeal radiofonico secondo noi. In Finlandia non è raro che il rock ed metal passino alla radio, ma se realizzi una canzone giusta questa canzone passa ovviamente più spesso rispetto alle altre. "Borderline" invece è stata scelta direttamente dalla Nuclear Blast, ed è divertente che questa canzone sia stata scelta da una label specializzata in metal, visto che è l'esatto contrario di una canzone metal. Pensa che il video lo abbiamo girato a New Orleans, in una proprietà che era stata nientemeno che di Elvis. Cosa mi dici invece del video di "Red"? Il regista, Patrick Ullaeus, lo abbiamo incontrato dieci anni fa dopo un concerto a Goteborg. È venuto da noi e ci ha detto: “Hey, mi siete piaciuti, voglio fare un videoclip con voi!”. Oggi, dopo dieci anni, durante i quali non ci siamo persi di vista ma abbiamo continuato a mandarci e-mails su e-mails, tipo “hey, senti, abbiamo bisogno di te per un video” e la risposta era “adesso sono ad Hollywood per lavoro!” e poi arrivava “Ok, adesso sono libero e possiamo girare il video!” e noi gli rispondevamo “Dobbiamo partire per il tour, dobbiamo fare un'altra volta!”, la cosa finalmente è avvenuta. Il video è stato girato in una villa vicino a Goteborg, dove stavamo registrando il disco. Il video è esattamente come l'artwork del disco, quindi sexy ed oscuro. Ed allo stesso tempo emana una atmosfera come quelle che ci sono nei film di David Fincher. Questo è quello che abbiamo chiesto a Patrick, un video che fosse sexy, oscuro, che sapesse di morte , che assomigliasse ad un film di David Fincher e nel quale ci fossero belle ragazze svedesi ed auto sportive. E poi ci sono tutte queste bellissime ragazze sexy vestite a lutto. Mi piace come è venuto. Voi non avete mai cambiato un membro nella vostra line-up. Qual'è il segreto per durare con la stessa line up per oltre venti anni? Noi non suoniamo per fare i soldi, noi suoniamo per altri motivi. Tutti ci dicono che siamo strani, perchè nel rock e nel metal sembra la regola cambiare almeno un paio di membri a disco, ma secondo me questo è sbagliato. Cambiando membri di continuo perdi la tua identità come band. Come ti dicevo, noi non stiamo assieme per i soldi, ma perchè amiamo ciò che facciamo, ci piace la musica che suoniamo, ci piacciono le ragazze che vengono a vederci durante i concerti. E poi siamo amici, e questo è il motivo principale. Noi siamo prima un gruppo di amici e poi una band. Tu guarda i Rolling Stones, o i Ramones, o gli Aerosmith, loro non hanno mai cambiato un membro della band e sono sempre andati avanti tranquillamente. O per assurdo, guarda cosa è successo ai Motley Crue quando hanno cambiato un membro nella line-up. Siamo tutti amici, abbiamo una buona alchimia tra noi, ci interessano le stesse cose, ecco il segreto. Molti paragonano la tua voce a quella del rimpianto Peter Steele. Cosa ne pensi del paragone? Ne sono lusingato, Peter era un grandissimo. Mi spiace che se ne sia andato così giovane. Anche se la mia più grande influenza rimane Elvis, l'unico ed il solo. A volte mi paragonano anche a Danzig, ed anche questo è un bel paragone. Tecnica, songwriting, produzione, distribuzione. Quale fattore rende un album un successo? L'alchimia che si crea dall'amicizia tra i membri della band. Nient'altro. Hai detto le parole belle ragazze per tutta la durata dell'intervista. Quanto contano le donne per i The 69 Eyes? Le donne sono tutto per questa band! (e scoppia a ridere! ndr). Ok, vuoi aggiungere qualcosa prima di chiudere? Grazie mille a coloro che hanno letto questa intervista. Enjoy the Helsinki Vampires!
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