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TEMPERANCE

La musica è talmente un concetto globale e totalizzante che nessuno, davanti ad essa, può rimanere indifferente. E' un concetto che coinvolge ciascuno di noi, dal più grande al più piccolo, e grazie ad essa indirizziamo le nostre vite come meglio crediamo con l'obiettivo di stare bene con noi stessi e con gli altri. Questo concetto stanno provando a metterlo in pratica anche i TEMPERANCE, ed in modo particolare nella loro ultima fatica, 'The Earth Embraces Us All', la quale ci consegna una band in continuo stato evolutivo ed a esplorare diverse dimensioni, ma creando sempre una proposta musicale con un senso ben definito. Una voce rilevante in capitolo la esprime sicuramente Giulio Capone, batterista della band, ma anche polistrumentista, che ha cercato di spiegarci il senso dell'album e di come si pone nei loro confronti il mondo della musica, sia tra gli addetti ai lavori, sia nel riscontro del pubblico.

Ciao Giulio e benvenuto su Hardsounds.it. È da poco uscito ‘The Earth Embraces Us All’. Un titolo che svela il concetto che il pianeta, e la natura in esso inserita, sono gli elementi principe che ci avvolgono e ci proteggono. Anche per voi l’album significa questo? E che rapporto avete con l’ambiente e con la natura? Ciao e grazie per l'opportunità! Il titolo vuole sottolineare il fatto che tutto quello che ci accade, che ci circonda e noi stessi in primis siamo parte di un unico meccanismo. Spesso si commette l'errore di pensare di essere “ospiti” quando invece siamo noi stessi il mondo che ci circonda. Distruggerlo significa annientare casa nostra. Non siamo ambientalisti o altro, semplicemente abbiamo riflettuto sul fatto che tutto quello che ci circonda e anche tutto quello che accade nelle nostre vite è in qualche modo confinato su questo pianeta e preservarlo significa renderlo importante.

Siamo arrivati al vostro terzo album in tre anni di carriera. Lavorate con un ritmo costante, ma soprattutto senza pause. Eppure questa tempistica non ha inficiato negativamente sulla qualità compositiva e musicale, anzi il contrario. All’inizio della vostra carriera come Temperance avete mai pensato di produrre musica con questo ritmo? A dire il vero non abbiamo mai stilato una tabella di marcia da tenere per produrre materiale. Semplicemente ci siamo ritrovati con molte idee e le abbiamo sviluppate in poco tempo. Calcola che siamo sempre molto rapidi nella composizione e nell'arrangiamento quindi tenere questi ritmi non è stato molto difficile. Calcolando i tempi tecnici di release di un prodotto potrei dirti che in realtà abbiamo composto, arrangiato e registrato un disco ogni 8/9 mesi. Nessuna pressione fortunatamente dall'estero ci ha spinti a fare qualcosa quindi è tutto voluto e naturale. Magari ora per 10 anni non pubblicheremo più nulla ahah;)

In questo album troviamo delle evoluzioni importanti nel vostro sound, pur mantenendo una base tipicamente melodic metal. Chi è stato il fautore principale di queste nuove idee, e quali sono le ispirazioni più importanti che hanno fatto in modo di produrre un sound così articolato? Non credo ci sia un fautore principale perchè come ti dicevo prima non esiste un piano preciso di lavoro. Semplicemente si compone e si arrangia liberamente, senza badare a cosa è metal, a cosa è pop o a cosa diranno quelli che ci seguono. Si fa solamente la musica che ci piane, come ci piace e se poi avrà un valore anche per gli altri meglio. Le ispirazioni, poi, arrivano spesso da film, videogames o magari da semplici sensazioni. Non sfruttiamo molto le ispirazioni strettamente musicali poiché ascoltiamo tutti cose diverse, e spesso le nostre influenze non coincidono per nulla. Magari è un pro e non un contro!

Quali sono i vostri ultimi ascolti musicali da parte di ognuno? Ci sono state delle band o dei musicisti particolari dai quali avete preso spunto per inserire determinate soluzioni musicali all’interno della vostra base metal? Come ti dicevo, i nostri ascolti sono moltissimi e disparati. Non abbiamo una band di riferimento quindi è sempre molto curioso per noi leggere le review e sentirti accostati a nomi che magari nemmeno abbiamo mai ascoltato. A me e Marco per esempio piacciono molto i TOTO e credo che in alcuni frangenti si senta questa passione in comune. Ognuno ci mette del suo e ognuno porta dentro un pezzetto dei propri ascolti.

Due cose spiccano più di tutte nel nuovo album: il primo brano con testi in italiano (“Maschere”), e alcuni brani dal lungo minutaggio (come “Advice From A Caterpillar” e “The Restless Ride”). La creazione di questi pezzi è avvenuta in maniera del tutto naturale e lineare, o nel comporle vi è salito il dubbio che magari gli ascoltatori avrebbero sollevato delle riserve? “Maschere” è nato musicalmente senza pensare ad un testo in italiano, ma poi abbiamo pensato “perchè no?” e l'abbiamo fatto. Ora, non vogliamo fare della song in italiano una specie di costante per tutti i lavori futuri, anzi! Sarebbe più bello fosse una piccola oasi di italianità in un mare inglese. Per quanto riguarda i brani lunghi, in passato ci sarebbe anche piaciuto farne ma alla fine nessuna song è uscita spontaneamente lunga quindi abbiamo tralasciato. A questo giro avevamo questi due brani molto più lunghi del nostro standard e lo spirito del disco era più adatto ad un paio di song più complesse. Personalmente le trovo due song progressive nel vero senso della parola, non perchè facciano sfoggio di chissà quale parte strumentale ma per la loro assoluta libertà di sperimentare, unire elementi spesso antitetici, rimescolare le carte fregandosene di regole e opinioni altrui.

Inoltre, è il primo album senza l’amico Sandro Capone. Pensate che con lui ancora nella band, il sound di quest’album sarebbe rimasto inalterato, o il suo contributo avrebbe portato soluzioni diverse, magari di nuovo ancorate alle idee dei due dischi precedenti? Bella domanda! Difficile sapere come sarebbe stato questo album ancora con Sandro. Sicuramente ci sarebbero state delle differenze e delle influenze in più anche perchè lui al momento ascolta generi molto diversi da quelli tipici per i Temperance. Chi può dirlo cosa sarebbe uscito fuori? Puoi immaginare una band come ad una pietanza, basta cambiare un ingrediente, anche quello meno appariscente per cambiare completamente il gusto.

Giulio Capone

Nella vostra carriera avete avuto l’onore di dividere il palco con band di suprema importanza, come Nightwish, Epica, Within Temptation, ecc. Quale band vi ha dato il riscontro più positivo? Tutte queste band sono state gentilissime con noi e super professionali. Pur se noi eravamo i pesci più piccoli dell'universo ci hanno trattato benissimo e non si sono risparmiati in chiacchere e consigli. Forse l'esperienza più positiva è stata a Milano con i Within Temptation dato che si sono rivelate persone estremamente gentili, attente anche ad una band piccola come la nostra e disponibili. Il bilancio che ne ho tratto da queste esperienze è che ad un certo livello c'è un'umiltà inimmaginabile nell'underground e che certi atteggiamenti da rockstar non sono per nulla nel loro dna!

La vostra discografia ha, fino adesso, un elemento comune: la collaborazione con Scarlet Records. Da quando avete iniziato a conoscere e frequentare quest’etichetta, e che tipo di supporto e di sensazioni ricevete da essa? Abbiamo iniziato a collaborare con Scarlet già dall'ultimo album dei Bejelit con Bakerteam Records e poi con l'arrivo di Temperance siamo passati su Scarlet e da allora non ci siamo più separati. Ci hanno sempre supportato e contemporaneamente ci hanno sempre lasciato un'assoluta libertà artistica a partire dall'artwork dei dischi fino a genere musical, scelte stilistiche etc.

Inoltre, la collaborazione con queste band induce anche a fare paragoni, soprattutto tra i fans, tra Chiara Tricarico e le altre front-woman internazionali. Secondo il vostro stretto parere, quale cantante avrebbe il paragone più calzante con Chiara, nel modo di cantare, nel modo di affrontare il palco e nell’interloquire con i fan? Ritengo tutti i paragoni abbastanza fini a se stessi dato che la voce, specialmente, è uno strumento così personale da rendere difficile ogni discorso. Chiara è stata paragonata ad altre cantanti del genere e a volte ci siamo trovati in accordo e a volte meno con queste analisi. Inoltre la voce rende in modo completamente diverso in base a tanti fattori e fare un paragone a tutto tondo sarebbe fuori luogo. Sarebbe come valutare una Ferrari sul piano velocistico o pratico: in pista batte tutti ma a bagagliaio ci carichi giusto le pantofole. La cosa però è anche un bene poiché più difficili sono i paragoni e più è unico il contributo artistico di un musicista!

Chiara Tricarico

Sempre a proposito di live, d’altro canto nei vostri concerti italiani (parlo strettamente di quelli a cui ho assistito, e magari verrò prontamente smentito…), a parte qualche caso come i concerti di Mantova e di Roma a supporto dei Nightwish, non sono riuscito a trovare una grandissima partecipazione del pubblico, almeno a livello di presenze. Tutto questo contrariamente alla vostra carriera ed alla vostra esperienza. Siete in grado di trovare un motivo? E vi chiedo se la stessa cosa si verifica anche nelle date all’estero. Ti dirò che a livello di presenze e partecipazione non possiamo proprio lamentarci. Abbiamo sempre avuto un'ottimo supporto da fans e critica e nonostante questo ci siamo sempre adoperati per suonare al massimo delle nostre forze sia davanti a 3000 persone che davanti a nessuno. La musica prima di tutto. Poi sicuramente ci sono state date in cui la partecipazione era scarsa ma quello non ha mai influito sulla resa della band. Un motivo...oddio non saprei proprio. Magari semplicemente molti non conoscono ancora quello che facciamo, oppure non sono interessati al nostro stile musicale. C'è chi è “allergico” alle voci femminili e quindi è un'altra fetta di audience da eliminare. Sotto questo aspetto, in ogni caso, mi ritengo soddisfatto: la nostra fanbase è solida e molto partecipativa quindi tutto sommato meglio avere 10 sostenitori per i quali la tua musica significa qualcosa che avere mille paganti a sera che ti seguono solo come il fenomeno del momento o perchè “i miei amici fanno così, allora lo faccio anche io” ahah! Anzi, colgo l'occasione per ringraziare ancora un volta tutte le persone che ci hanno seguito e supportati in questa avventura.

Secondo voi, restando in Italia, ci sono delle band che sono sottovalutate soprattutto dal pubblico italiano? Sarò impopolare, ma ti dirò che se una band è di valore non viene sottovalutata. Possiamo poi parlare di come sono promosse certe band o di cose di “vendano” meglio o peggio di altre ma a livello di valore musicale non ci sono storie. Se vali qualcuno prima o dopo si accorgerà di te e crederà in quello che fai. Non dimentico ovviamente il fattore fortuna che sicuramente conta. Poi potrei segnalarti diverse band che per valore musicale dovrebbero essere supportate il doppio e alcuni che dovrebbero sparire ma sarebbero considerazioni soggettive!

C’è qualche brano dei vostri album precedenti che sarebbe stato adatto anche in ‘The Earth Embraces Us All’? Dal primo 'Temperance' direi "The Fourth Season" avrebbe potuto trovare spazio su questo nuovo album, mentre da 'Limitless' forse "Goodbye" poteva essere compatibile. Credo però che questi tre album abbiano uno spirito molto diverso tra loro e ben definito ,che li rende autonomi e difficilmente interscambiabili.

C’è qualche brano di una band internazionale che avreste voluto comporre voi? E quale invece non entrerebbe mai in un vostro album? Non saprei proprio. Ci sono tantissimi brani che avremmo voluto scrivere noi e altrettanti che proprio eviteremmo come la peste bubbonica. Difficile davvero...

Grazie dell’intervista, Giulio. Chiudiamo chiedendovi un pensiero conclusivo e un saluto ai vostri fan. Pensiero conclusivo. Uhm, vediamo. Bevete molta acqua e non uscite nelle ore più calde della giornata. Questo se avete 90 anni. Se invece siete più giovani, non mollate con i vostri progetti, ma se ci credete allora dovete darvi da fare senza guardare troppo a cosa combinano gli altri. Lasciate da parte invidie, nervosismi, lotte e pensate solamente a fare musica con le persone che apprezzate di più. Saluto tutti i vostri lettori e specialmente chi ha avuto la pazienza di arrivare fin qui eheh!

In ordine: Luca Negro (basso), Marco Pastorino (chitarra e voce), Giulio Capone (batteria), Chiara Tricarico (voce)

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