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SIMULACRO

Eppure dovevo aspettarmelo. La Third I Rex non è nient'altro che una creatura gestita dal tizio degli Urna, il quale non poteva certo pubblicare robetta... Ed ecco che il secondo disco dei Simulacro, 'Echi Dall'Abisso' diventa uno dei migliori dischi di black metal italiano, dove l'aggettivo non si riferisce a una delimitazione di confini che lascia sottintendere "all'estero c'è di meglio", ma esprime una qualità ulteriore, un marchio nero che rende riconoscibile la musica della band sarda. Ne parlo col disponibilissimo Anamnesi, batterista in Simuacro e in diversi altri gruppi come Absentia Lunae e Vultur.

Ciao Emanuele. I Simulacro sono tornati con un album devastante. Cosa rappresenta per te 'Echi Dall'Abisso'? E qual è il tuo abisso personale? Ciao! Grazie, sono contento che il disco ti sia piaciuto. 'Echi Dall'Abisso' rappresenta innanzitutto un grosso traguardo a livello personale per tutto il gruppo. Ci sono voluti davvero pochi mesi per comporre ed arrangiare i pezzi, ma una buona dose di sfortuna ci ha costretti ad allungare i tempi in maniera spropositata per poter arrivare alla fine del percorso. Era come se qualcuno non volesse che il lavoro vedesse la luce, ma che rimanesse imprigionato nell'abisso a cui vuole dare voce. "Abisso" è lo stato nel quale avviene l'analisi di me stesso, la ricerca dell'introspezione più profonda. Ulteriori parole risulterebbero banali. Ognuno di noi ha uno spazio dentro di sè che può definire o sfruttare come vuole, c'è chi riesce a trovare quello che cerca, c'è chi irrimediabilmente vi annega.
 
Che passi in avanti senti di aver fatto rispetto a 'Fall Of The Last Idol'? Riesci a sentire uno scarto qualitativo o si tratta di una progressione graduale? Nonostante "Fall" fosse il nostro primo full-length, osammo parecchio nel modo di unire canzoni e concept. La musica si incattivisce man mano che il messaggio contenuto nei testi si inasprisce e richiede un sottofondo più dinamico, passando da una fase riflessiva (black metal) a una più attiva (death metal) creando così un crescendo di intensità che a mio parere è abbastanza riuscito. Quindi infine non lo definirei qualitativamente inferiore a 'SuperEgo' o ad 'EdA', ma piuttosto frutto di ascolti, idee e concetti abbastanza diversi. Poi sicuramente siamo cresciuti molto a livello musicale e individuale rispetto al 2012/13 come è normale che sia, ma la direzione che abbiamo preso ora è abbastanza diversa da quella che scegliemmo per il debut.
 
Il death metal fa sempre parte del vostro background? Nel disco le influenze black sono più marcate che in passato.La componente death metal è ancora presente, pur non essendo stata messa in risalto come in 'Fall' che ripeto, aveva un altro target. In 'EdA' ci sono alcuni riff che sono ancora ispirati ad un certo tipo di metriche, e certe parti rimandano a quel sound più aggressivo anche grazie a qualche bomb-blast o particolari del genere, che sono comunque messi al servizio di un disco decisamente più atmosferico del precedente.
 
I testi sono in italiano e rendono tutto ancor più sentito, autentico. Perché l'avete scelto? Chi vi ha ispirato in questo? C'è da dire prima di tutto che i testi di 'Echi dall'Abisso' non sono stati scritti per essere dei veri e propri testi. A dirla tutta, sette Echi su otto non sono proprio stati concepiti con lo scopo di finire musicati. Sono pensieri e riflessioni che Daniele, il nostro ex-chitarrista/cantante ci ha concesso il privilegio di utilizzare per sviluppare questo concept. Per quanto riguarda la lingua già nell'Ep 'SuperEgo' avevamo intenzione di usare l'italiano e così abbiamo fatto. La scelta era già stata presa subito dopo l'uscita di 'Fall Of The Last Idol'. Il messaggio presente nei testi è molto personale e non avrebbe avuto senso trasmetterlo in una lingua che non fosse stata la nostra. Oltre al fatto ovviamente che riusciamo ad esprimerci molto meglio in Italiano. Non ci importa se tutto risulta più "spigoloso" rispetto all'inglese o se "non vende" come l'inglese. Crediamo in quello che scriviamo, ne siamo orgogliosi e non c'è motivo di nasconderlo dietro un altra lingua.
 
Dal punto di vista della resa sonora avete fatto un lavoro egregio. Chi se ne è occupato? Ti piace registrare? Il merito è tutto di Fabrizio (Xul), il nostro chitarrista/cantante e ovviamente anche fonico. Si è sempre occupato lui di tutti i lavori di Simulacro fin dall'inizio, svolgendo un grande lavoro soprattutto nelle ultime uscite, come hai puntualizzato tu stesso. Registrare è una cosa obbligatoria in fin dei conti, e per fortuna trovo che sia una figata! Mi piace parecchio quando ho la possibilità di improvvisare diverse soluzioni direttamente in studio per valutarne la resa sui riff, senza avere schemi preimpostati oppure l'acqua alla gola. Il lato negativo è che ho delle serie difficoltà a combattere il nervosismo e l'ansia durante le sessioni, ahah! Comunque alla fine riesco quasi sempre a concludere con molte soddisfazioni.
 
Come siete arrivati alla Third I Rex? Perché non avete pubblicato per ATMF/ De Tenebrarum Principio? Che ruolo hai in ATMF? Non siamo mai stati legati a De Tenebrarum Principio da nessun vincolo contrattuale. Conosciamo Roberto di Third I Rex da un sacco di tempo, siamo grandi fan di tutti i suoi gruppi (Urna e Locus Mortis in primis), crede nel progetto, ci ha sempre supportato fin dal primo demo e ha disegnato per noi il logo presente nella copertina di 'Fall'. Era semplicemente questione di tempo prima che ci mettessimo a lavorare insieme e gli siamo davvero grati per tutto quello che sta facendo per noi. Faccio parte dello "street team" di ATMF, ovvero un gruppo di persone fidate alle quali la label si appoggia per avere una distro fisica in tutta Italia ed all'estero. L'area della quale mi occupo ovviamente è tutta la Sardegna.
 
Non ho trovato tracce di vostre esibizioni dal vivo come Simulacro. Ci sono motivazioni particolari? O è semplicemente una constatazione dello stato pietoso della situazione live per un gruppo metal? Siamo fermi con i live da poco più di un anno, per scelta. Ricominceremo a breve ora che abbiamo un bel po' di materiale da promuovere e distribuire. Credo che non abbia senso fare concerti giusto per farli, senza avere nulla di nuovo da poter proporre o da poter lasciare come segno del tuo passaggio. In Sardegna i posti dove poter suonare sono davvero pochi e non ha senso fare il giro delle province tre volte all'anno per suonare sempre la stessa roba. Come sicuramente saprai, per noi dover ogni volta oltrepassare il mare per poter suonare in Italia è assai proibitivo a livello di costi essendone quasi completamente tagliati fuori. Con una buona dose di sacrificio però, qualcosa si riesce ancora a fare. Anzi, qualcosa è già in programma.
 
Come definiresti il tuo stile percussionistico? Cosa pensi che ti riesca a rendere riconoscibile? Come ti sembrano i batteristi di oggi? La mia intenzione è quella di essere costantemente al servizio dei pezzi che suono, mettendo in risalto le mie parti dove serve, favorendo sempre un dialogo corretto fra tutti gli strumenti. Poi, che io ci riesca o meno, che io risulti riconoscibile o meno, lo lascio decidere a chi ascolta i miei progetti, non spetta a me. Per quanto riguarda i betteristi di oggi, ce n'è un infinità, e il livello è talmente alto che non saprei da dove iniziare ad elencarli, il problema forse è la musica che suonano.
 

 
Hai suonato negli anni passati anche in altri grandi album. Partiamo dai Vultur e dal loro 'Ogu Liau'. Il black metal sardo ha molto da dire allora! Sei ancora nei Vultur? Che progetti ci sono? Abbiamo avuto un sacco di gruppi validi in ambito black che purtroppo si sono sciolti col passare degli anni (Vedi Verbo Nero, Tregenda, Ancient Skin ecc). La Sardegna ha molto da offrire in termini di ispirazione quando si tratta di tematiche come lo sciamanesimo, la stregoneria, antichi culti, leggende e figure storiche. I Vultur, come Accabbadora ed Unholy Impurity hanno sempre attinto a piene mani da tutto quello che riguarda la nostra terra per creare il proprio marchio, ed ognuno di loro ha le sue caratteristiche particolari. Per quanto riguarda i Vultur nello specifico, 'Ogu Liau' è stato il disco che ha segnato il mio ingresso in line-up. I pezzi che lo compongono sono fra i più tirati e intensi che abbiamo mai fatto e sono seriamente impegnativi in sede live ma nonostante questo mantengono sempre quell'alone di misticismo che ha caratterizzato la musica di Attalzu nelle produzioni precedenti, come "Corona De Frastimus" ed "Et Jaghet Cughe S'ossa Sua". Purtroppo ora a causa di tempo, che non basta mai, e lontananza, non stiamo marciando esattamente come vorremmo. Il nuovo album è attualmente in fase di lavorazione ma non credo di poterti fornire dettagli abbastanza precisi sulle tempistiche in questo momento. C'è in programma un tour in Cile che molto probabilmente si farà verso maggio.
 
Ancora, sei presente nell'ultimo disco degli Absentia Lunae, 'Vorwarts'. Come giudichi la tua militanza in questa band rispetto alle altre in cui suoni? In Absentia Lunae ho un ruolo molto più marginale in tutto. Non partecipo ne alla fase di scrittura dei brani ne ai vari processi decisionali della band, ma ho praticamente carta bianca quando devo registrare per loro e questo mi fa assolutamente piacere. Lavoriamo sempre a distanza e ci vediamo praticamente solo per prove e live, per forza di cose, essendo loro di Trieste/Gorizia ed io di Zeddiani. Tuttavia manteniamo sempre un rapporto di amicizia oltre la distanza.
 
Musicalmente vicino a quale tipo di black metal ti ritrovi? Come ti sei avvicinato al genere? E quale scena riesce ad essere più prolifica oggi? La prima volta che ho sentito un pezzo black metal è stata quando mi capitò fra le mani un cd masterizzato di 'Ride The Lightning' nel quale qualcuno aveva infilato, molto probabilmente per occupare mb residui sul disco, le prime due tracce di 'A Blaze In The Northern Sky' dei Darkthrone, che ovviamente all'inizio mi fecero parecchio schifo. Quindi diciamo che ci sono incappato abbastanza involontariamente, non ricordo quanto tempo fa. Ad ogni modo sono sempre stato un amante più del b.m. Italiano: Spite Extreme Wing e JANVS in primis, poi per citarne giusto un paio, Tronus Abyss, Visthia ecc. Ho sempre avuto questo tipo di influenze anche nei miei pezzi (Anamnesi). Penso che ad oggi la Francia abbia il monopolio sulle band più interessanti e all'avanguardia del genere.
 
Passiamo agli ideali. Detto in modo crudo: sai che molti evitano gli Absentia Lunae a causa dei testi. Oltretutto troppo spesso si pensa che "black metal italiano = fascisti". Cosa ne pensi? Il black metal è ancora un genere scomodo o è diventato politicamente corretto? E' innegabile che la componente politica di estrema destra (come anche quella di sinistra) sia presente in questo ambiente, anche se non in quantità maggiore di quanto non si possa riscrontrare in altri casi, ed è normale che arrivino le critiche. Ovvio, generalizzare è un grande errore. I progetti nei quali ho un ruolo attivo non andranno mai a finire in quel calderone, questo è poco ma sicuro. La politica è sempre rimasta fuori dai miei gruppi fin dall'inizio, ciò nonostante non posso scandalizzarmi se in un genere estremo come dovrebbe essere considerato il b.m. trovo riferimenti a qualsiasi tipo di estremizzazione, sia essa politica o religiosa. Quelli che ancora stanno li a fare i moralisti, più per darsi un tono che per motivazioni sincere (mi domando quanti di quelli che “evitano” siano in grado di spiegarmi almeno una riga di un testo degli Absentia Lunae), dovrebbero aprire gli occhi e iniziare a ragionare come se non fossero costantemente ad un comizio politico. Per esperienza personale posso affermare che la loro condizione mentale è ben più grave di un disco dei Disiplin sul banchetto di una distro. Il black metal un genere scomodo? Nel 2016 la musica non è più un mezzo efficace per risultare scomodi o politicamente scorretti, a prescindere dal genere. Oggi non devi fare altro che mangiarti una bistecca per stare sul cazzo a qualcuno.
 
Come agisci nel tuo progetto solista Anamnesi? E invece in Accabbadora? Non si può dire che tu stia con le mani in mano... Accabbadora è un progetto nel quale suono da parecchio tempo, prima come bassista, adesso come batterista, e devo dire che mi ci sono sempre trovato bene sia a livello personale che musicale, soprattutto in quest'ultimo periodo nel quale la band ha trovato il giusto equilibrio e si è tolta qualche sassolino dalla scarpa. Andiamo molto d'accordo, i live stanno venendo una bomba e il processo di songwriting e di registrazione è sempre molto stimolante per tutti. Beh, con Anamnesi vivo la condizione ideale perchè devo rendere conto solamente a me stesso, il che è tutto dire. Certo non è semplice gestire tutti gli strumenti, ma il bello sta anche li.
 
Quali sono i personaggi della scena metal italiana che stimi di più? Siamo in un mare di ipocrisia o c'è davvero spirito di fratellanza e si riesce a fare comunità? La cosìddetta "fratellanza metallara" è una puttanata colossale. Un luogo comune da quattordicenni. La scena, se così la vogliamo chiamare, è solo un insieme di persone, ognuna con un cervello diverso e la propria band al seguito, che cerca di farsi largo in un marasma generale a furia di spallate. Chiamare una persona "fratello" implica delle responsabilità, fiducia, e una buona dose di rispetto in qualsiasi circostanza, cose delle quali è capace forse mezza persona su diecimila. I personaggi che stimo di più sono quelli con cui suono e quelli con i quali collaboro, persone che conosco, e delle quali so di potermi fidare.
 
Qual è la cosa peggiore che gli ascoltatori potrebbero dire dei Simulacro? E la migliore? Credo che la paggiore sarebbe se ci dicessero che secondo loro abbiamo fallito nel comunicare al meglio quello che volevamo. La cosa migliore sarebbe che ci dicessero il contrario.
 
Quali album attendi nei prossimi mesi? Ascolti anche roba al di fuori del metal? Non sono molto aggiornato sulle prossime uscite. Sicuramente attendo il nuovo Deathspell Omega da parecchio. E il nuovo IANVA assolutamente, anche se non credo che vedrà la luce entro l'anno. Sono cresciuto in una famiglia dove per fortuna la musica non è mai mancata. Grazie ai vinili di mio padre ho scoperto Frank Zappa, Virgin Prunes, Tangerine Dream ,The Sound, Dead Can Dance, tutta roba che ho avuto a portata di mano da molto prima che imparassi ad allacciarmi le scarpe da solo.
 
Abbiamo concluso. Qual è il peggior luogo comune sul black metal? E sulla Sardegna? Ce ne sono tanti, penso che il più odioso sia quello tramite il quale tutti si convincono di poterlo suonare, perchè "non importa se fa schifo e si sente male, tanto è black metal". Sulla Sardegna non saprei da dove cominciare, veramente. Sicuramente alcuni sono assolutamente offensivi, altri pur essendo fastidiosi hanno un fondo di verità. Siamo un popolo che ha molte sfaccettature e siamo molto diversi rispetto a qualsiasi punto di vista, che sia buono o cattivo, di chi non è mai stato qui. Ma è un discorso troppo ampio da intraprendere in questa sede.

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