SOWN
Ciao ragazzi, presentate il vostro gruppo ai lettori di Hardsounds
Ciao Fabio, vorrei limitarmi a dire solo i nomi dei SOWN, perchè le biografie le trovo noiosissime e poi ho dato una sbirciata alle tue domande e ci sarà molto da dire su di noi, non vorrei partire subito tirando secchi tutti i tuoi lettori!!
Damiano Bessi (io)-Chitarra; Marco Borella-Chitarra; Alessandro Zito-Batteria; Alessandro Re-Basso, Nicola Boni-Voce; Angelo Rissini-Voce.
Ho dato un ascolto ad alcuni brani che compongono il vostro nuovo cd e li trovo molto potenti: quali sono le band a cui vi ispirate?
Beh potrei dire Korn, Deftones, Oneminutesilence, Tool, Sepultura...
Ma credo sia difficile darci un'identità, perchè i singoli gusti di ognuno di noi spaziano dal rock più classico fino al metal più estremo, senza tralasciare sfumature alternative e quant'altro. Io ed Angelo siamo tutt'ora patiti di Alice in Chains e di Soundgarden, soffermandomi sui miei gusti, ti potrei dire che oltre ai Deftones, che sono indubbiamente la mia attuale band preferita, 36 Crazyfists e Funeral for a Friend, sono tra le band che ultimamente ascolto di più e poi Chimaira, Devil Driver.
Fin qui niente di strano per chi suona musica come la nostra ma se proseguo dicendoti che frugando tra i miei cd troveresti: Planet Funk, Massive Attach, Prodigy, Depeche Mode, Peter Gabriel, Queensryche, Kings X, Steve Vai, ZacWild, Fun lovin’ Criminals, Jamiroquai, Beastie Boys, Cypress Hill, Prince e poi basta me li sto dimenticando tutti a continuando a pensarci....
E ti posso assicurare che gli altri membri dei Sown sono anche peggio di me in fatto di instabilità musicale.
E tutto questo nostro universalismo musicale, non so ben definire in che
misura, si avverte in ciò che facciamo.
Amiamo e prendiamo spunto da tutto quello che ci emoziona, senza aver
paura di uscire dai canoni che qualcuno ha deciso e crediamo che questa sia la strada migliore per poter arrivare ad esprimere qualcosa di nuovo.
Come nasce un brano dei Sown?
I brani dei Sown nascono tutti in saletta, difficilmente si arriva con un riff studiato in precedenza.
Di solito entriamo in sala prove, prendiamo in mano gli strumenti, diciamo qualche stronzata, se abbiamo qualche concerto in vista facciamo un po’ di scaletta e poi si comincia da zero a “picchiare” un po’. Ad un certo punto qualcosa prende forma e avvertiamo che siamo arrivati da qualche parte perchè il groove comincia a salire sempre di più e non c’è bisogno di guardarsi per capire scambi e passaggi, tutto diventa naturale.
Quindi si registra ciò che si è fatto e solo da quel punto; oguno di noi comincia a pensare ai dettagli, registriamo ancora il tutto ed il materiale finisce nelle mani di Nicola ed Angelo che ci lavorano separatamente.
Nell’arco poi di 15 giorni, dopo le correzioni necessarie per le linee vocali, il pezzo è pronto.
Sento tanta rabbia in tracce come “My Time” e “Seven”: quel sentimento viene direttamente dalle vostre anime o è un mezzo che usate per comunicare altri stati d'animo all'ascoltatore?
Per rispondere a questa domanda ci vorrebbe forse uno psicologo!!!!
Ciò pensato spesso anch’io sul perchè si ascolta o si suona un determinato tipo di musica e sicuramente un motivo c’è per il quale ci siamo portati ad esprimerci con questo tipo di sound violento, però dire se effettivamente corrisponde ai nostri stati d’animo è molto difficile.
Riflettendoci bene però credo di si, perchè nostante siamo ascoltatori molto vari e cerchiamo di portare ciò che ascoltiamo in quel che suoniamo, sembra che tutte le influenze musicali che assorbiamo, vengano comunque trasformate in “violenza”!!!
E questo credo sia un chiaro sintomo di forma gravissima di “anima incazzata”!
Come ci si sente dopo aver realizzato il primo full-lenght? Quali sono le speranze legate a questa nuova avventura?
La soddisfazione è grande, perchè tutto il lavoro l’abbiamo realizzato da soli con il grande aiuto di Emanuele Grazioli che, da tempo, è ormai il nostro bravissimo e fidatissimo tecnico di studio e di live.
E’ stato difficile ma non impossibile, il risultato è molto buono e sfido chiunque a confrontarlo con la grande maggiornaza dei demo prodotti in studio, senza nulla togliere hai professionisti ovviamente, ma il fatto è che in uno studio di registrazione si è sempre un po’ sottopressione perchè le ore hanno un costo e si deve fare tutto nel minor tempo possibile tralasciando a volte la cura necessaria del prodotto. Inoltre, nonostante ci si affidi a professionisti del settore, molto spesso questi produttori vedono la band per la prima volta ed in breve tempo non si arriva ad avere un buon affiatamento ed una chiara compresione di ciò che si vuole ottenere.
Noi lavorando da soli abbiamo avuto la posibilità di gestirci il tempo al meglio ed inoltre abbiamo lavorato solo con la nostra testa ed il nostro gusto.
Ovviamente abbiamo incontrato i problemi che si incontrano quando si entra per la prima volta nel mondo dell’audio e chi ci ha provato sa cosa intendo, se ne può uscire pazzi! Ma come in tutte le cose basta insistere e prima o poi si spacca!
Questo lavoro e perfettamente in linea con la nostra filosofia, il prodotto è completamente nostro e anche per questo motivo abbiamo deciso di regalarlo!
Sarà infatti disponibile On-line in alta e bassa risoluzione e completamente gratuito.
Questo è quello che, a nostro giudizio, tutte le band underground dovrebbero fare, soprattutto quelle italiane, perchè il panorama underground italiano ha bisogno di emergere e qual’è
il miglior modo di spingere la gente verso un prodotto se non quello di regalarlo?
Chi vorrà il nostro cd potrà averlo ovviamente, ma noi spingeremo assolutamente il download gratuito e metteremo on-line anche la copertina, così chi vorrà il cd, se lo farà da solo!
Dal nostro sito (www.sowntv.com) è già possibile scaricare i primi tre pezzi e Suicide Note Pt.1 dedicata a Dimebag e a giorni, tutti i brani saranno disponibili On-line!
Nell’album c’è anche una cover dei Pantera: cosa ha significato questa band per voi?
E’ stata la prima band che mi ha avvicinato al mondo del metal e mi ricordo che hai primi ascolti avevo quasi paura!!! Nicola ha imparato a suonare la chitarra sui pezzi di Dimebag e tutti noi chi più e chi meno dobbiamo molto a questa band.
Spendere altre parole sulla tragica scomparsa di Dimebag credo sia superfluo, si è detto ed abbiamo espresso il nostro disdegno e dolore più volte.
La nostra felicità quando i ragazzi di Moshpitculture ci chiesero di partecipare al primo tributo italiano in memoria di Dimebag è stata indescrivibile, ma subito dopo c’è stato il dramma della scelta.Chi sapeva che ci saremmo messi in gioco con una cover dei Pantera pensava fosse scontato che ci saremmo cimentati in un classico cattivo, ma invece noi abbiamo pensato:<
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