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SOUL SECRET

Con 'Closer To Daylight', secondo disco in studio, i napoletani Soul Secret si confermano come una delle realtà più promettenti del prog metal europeo. Augurando la meritata consacrazione, ed in attesa del terzo disco abbiamo fatto una chiacchierata con Antonio Mocerino, batterista della band. Ciao Antonio. Partiamo dalla fine: i responsi della critica per 'Closer To Daylight' sono stati ottimi. Immagino sarete contenti. Il disco è uscito da qualche mese, è possibile già fare un bilancio complessivo? Ciao, Andrea! Si, il disco è uscito il 21 novembre e le recensioni sono state tutte molto positive, i risultati di vendita nel solo primo mese sono andati ben oltre le aspettative! Ci possiamo ritenere veramente soddisfatti. Il disco non risente per niente del cambio di line-up. Pare che la band sia nata con gli attuali membri visto che l'amalgama si avverte ed è forte. Qual è stato l'apporto di Fabio e Claudio? L'arrivo di Claudio è stato una vera manna dal cielo, è una persona così capace che a registrazioni di batteria già chiuse è riuscito a prendere il lavoro fatto dal precedente bassista, cestinarlo e a stravolgere completamente i pezzi! Vorrei farti sentire la differenza tra le demo di due anni fa e i pezzi con lui al basso adesso. L'incontro con Fabio ci permette di dire finalmente che abbiamo un cantante "ufficiale", lui ha avuto maggiore libertà in composizione poichè meno vincolato rispetto agli strumenti. Ha potuto infatti lavorare su delle demo di voce a cui ha potuto apportare tutte le modifiche opportune. Altra importate novità è il cambio di etichetta. Al di là del rapporto con la Galileo, quanto reputi importante, nonchè stimolante, passare da una label all'altra in termini strettamente pratici? Passare da una label all’altra è stata una scelta importantissima e non facile, un po’ come il cambio di line-up. La ProgRock Records in Europa, fin quando si appoggiava alla SPV, vantava una distribuzione davvero efficiente, il disco era reperibile praticamente ovunque! Con l’avanzare della crisi ed il fallimento della SPV, abbiamo perso ogni contatto con l’etichetta. Non ci sono arrivati più i report delle vendite, promozione zero. Pensa che ad oggi non sappiamo quante copie ha venduto 'Flowing Portraits', ridicolo non trovi? Dopo la registrazione di 'Closer To Daylight', grazie al nostro manager Davide Guidonesiamo stati contattati dalla Galileo Records che da subito ha creduto nella band. L'incontrocon i produttori e la firma del contratto è avvenuto il 30 settembre prima di un nostro concerto a Uster (Svizzera). Due mesi dopo il disco era nei negozi, è stata una bellissima soddisfazione. Penso che un gruppo senza una casa discografica alle spalle che gli faccia promozione non so fin dove si possa spingere, possiamo ritenerci davvero fortunati! In sede di recensione abbiamo evidenziato come 'Closer To Daylight' suoni più power che prog. Nel senso che l'album risulta diretto, potente, e la componente progressive fa da sponda ai brani. Vi state distaccando lentamente da cover band dei Dresm Theater quale eravate in pricipio... Con Closer To Daylight ci allontaniamo un po’ dagli standard del genere, già ampiamente esplorati con 'Flowing Portraits'. Ad esempio pezzi come "Checkmate", "River’s Edge" e "The Shelter" hanno una struttura meno articolata, riff potenti e molta melodia. Suona tutto più diretto, senza rinunciare però ad episodi come Pillars Of Sand ed Aftermath che necessitano di svariati ascolti per essere sviscerati completamente. Oltre alla qualità dei brani abbiamo riscontrato come la componente solista sia presente in ogni brano, ma sempre funzionale alle canzoni. Quindi mai assoli fuori dal contesto, né esibizionismo di sorta. E' questo il vostro pregio? E quanto è importante a rendervi una band, e non un insieme di musicisti? Diciamo che non gradiamo molto l’esibizionismo, rispettiamo molto il ruolo che ognuno di noi ricopre nel gruppo ma abbiamo sempre presente che siamo un team. Ciò ad esempio si rispecchia anche negli aspetti strettamente organizzativi dove ogni cosa viene sempre valutata da tutti. Pensa che, prima della effettiva chiusura dei pezzi, sono stati cestinati una marea di riff e parti strumentali, proprio perchè volevamo che l’intero brano funzionasse e non che risaltasse solamente una parte o un singolo strumento. Tutta la band sforna una prestazione di livello, ma in particolare abbiamo potuto notare quanto l'apporto di Luca alle tastiere sia fondamentale, spesso anche più della chitarra. Solitamente, in media, avviene il contrario. I brani sono composti così come li ascoltiamo, oppure c'è un lavoro dietro che prevede libertà d'intervento di Luca? Luca nella band ha un ruolo fondamentale, soprattutto negli arrangiamenti. Riesce a spaziare nei pezzi in una maniera unica, quasi pazzesca. Alterna parti di piano a parti di synth e senza mai essere troppo invasivo. In fase compositiva lo definisco "un vulcano pronto ad esplodere"! È veramente un grande, non riuscirei ad immaginare il gruppo senza di lui. Anche la produzione è di quelle deluxe. Suoni robusti, pieni, ma anche puliti. Ce ne vuoi parlare? Guarda, ti confesso che sono stato il primo a sostenere che la produzione di questo disco dovesse essere potente e corposa, totalmente differente da quella di 'Flowing Portraits' che peccò principalmente di immaturità. Dopo aver contattato diversi studi, abbiamo affidato il lavoro di missaggio e mastering al "Bazement Studio" di Markus Teske in Germania, che noi già conoscevamo per produzioni a band del calibro dei Vanden Plas, Symphony X e Dominici. Dai primi sample che Markus ci ha inviato, abbiamo subito capito che era ciò che volevamo, un sound diretto che rendesse giustizia anche alle numerose parti melodiche presenti sul disco. Perchè 'Closer To Daylight'? E quanto sono importanti i testi in un genere che predilige essenzialmente l'espressività strumentale? Questo titolo fu proposto da Antonio Vittozzi e subito piacque a tutti noi. Proprio a partire da questa idea abbiamo scritto tutti i testi del disco che hanno quindi un comune denominatore. Ad esempio nei primi due pezzi, "Checkmate" e "River’s Edge", affronto il sentimento di sfiducia dei confronti del futuro e di quel sistema che proprio in questo periodo è messo in discussione. Nel testo conclusivo, quello di "Aftermath", gli argomenti trattati trovano un spiraglio di luce. E' proprio questo che il mondo oggi necessita, non trovi? C'è sempre da migliorare anche quando si raggiunge il massimo, ma secondo te dove i Soul Secret devono ancora intervenire per scrivere il disco che sarà ricordato come una pietra miliare del prog metal? Il terzo disco della carriera è sempre quello della maturità? È veramente una bella domanda! Diciamo con le esperienze fatte in otto anni di attività tra composizioni, registrazioni e live, possiamo dire che i Soul Secret oggi sono una vera e propria band. A breve ci ritroveremo con le composizioni del terzo disco dove per noi sarà la prova del nove poichè avremo una bella responsabilità nei confronti dei fan che ci hanno sostenuto durante tutti questi anni. Posso dirti che un brano è già completato mentre altri sono work in progress. Non c’è un momento di riposo! (ride, ndr) Si avvicina l'estate. Festival e concerti all'aperto ce ne sono a più non posso in tutta Europa. In quale dimensione credi si esprimano meglio i Soul Secret, e se e dove potremo ascoltarvi dal vivo? Non c’è un posto in particolare dove i Soul Secret preferiscano suonare, cerchiamo di dare sempre il massimo in qualsiasi spettacolo che facciamo. Ovviamente i festival sono importanti poichè abbracciano un pubblico molto più ampio! Da fine marzo siamo in tour per la promozione di 'Closer To Daylight', la prima data ci ha permesso di presentare il disco a Napoli, poi saremo in Germania e in Svizzera. Vuoi aggiungere altro all'intervista? Libero di dire qualsiasi cosa... Ringrazio te e HardSounds per avermi dato la possibilità di fare quest'intervista, inoltre un saluto a tutte le persone che ci sostengono da anni. Aggiungo solo una cosa che mi sembra doverosa: sostenete sempre la musica legalmente! Non c’è nessun punto di arrivo continuando a scaricare illegalmente i dischi da internet.

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