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ROTTING CHRIST

Traffic. Roma. Incontro un gentilissimo e disponibilissimo Sakis Tolis che concede a noi di Hardsounds un’intervista prima del concerto dei Rotting Christ, che li vedrà salire sul palco fra poche ore e rendere ancora più intensa l'oscutità della capitale...

Ciao Sakis, piacere di conoscerti e grazie per l’intervista! Ciao, piacere mio! Vuoi bere qualcosa prima di iniziare?

Ti ringrazio, ma ho gia’ il mio drink. Come prima domanda avrei solo una curiosità. Mi puoi dire qual è la domanda a cui odi di più rispondere? (Ride, Ndr) Beh, sicuramente non sopporto quando mi chiedono quali sono le mie band preferite, ne ho troppe!

Per fortuna non ho in serbo questa domanda, quindi tutto ok! Passiamo a qualcosa di più serio. Nella vostra lunga carriera trentennale avete toccato diversi generi, vi siete mossi dal grind al black metal, passando per il death, il gotich, l’epic e diverse altre influenze. Vi ho ascoltati dal vivo più volte e ho avuto l’impressione che voi sentiate veramente ancora come vostri i primi pezzi, quelli degli esordi. E’ cosi’? Al contrario invece non suonate quasi mai brani tratti dai lavori centrali della vostra carriera. C’è qualcosa che rinnegate in quelli? Sono cambiate le vostre idee, il vostro punto di vista? E’ vero, non suoniamo spesso quei pezzi perché ritengo che quanto abbiamo composto in quel periodo non sia cosi’ dark come ci sentiamo ora. La band si sta muovendo e sta evolvendo verso temi e sonorita’ più oscure e quindi gli album di quegli anni non calzano più con quello che siamo oggi. Però non li abbiamo rinnegati, riteniamo che la discografia di quella fase della nostra carriera abbia bisogno di show dedicati, come quello che terremo ad esempio la prossima settimana ad Atene.

Capisco. Comunque, ti confesso che anche io preferisco il vostro periodo iniziale e poi gli ultimi 3 album. Ahahahah, grazie molte!

Alcuni, invece, criticano i vostri ultimi lavori perché vi accusano di aver perso un po’ di creativita’ ed ispirazione, soprattutto per quanto riguarda melodia e riff di chitarra, dato che ora appaiono più semplici ed a volte molto simili a quanto da voi gia’ proposto in passato. Qual è il tuo punto di vista, e come rispondi a queste critiche? Penso che faccia tutto parte del processo di evoluzione e cambiamento che ognuno ha nel corso della vita, e un musicista della carriera. Ho scritto album pieni di riff, ma poi se vuoi andare avanti devi anche sperimentare dell’altro. Ora sto componendo più a tutto tondo, basandomi non solo sulla chitarra ma anche su altri strumenti e sull’atmosfera in generale. L’atmosfera si può ottenere partendo da un riff, ma anche da un’idea o dalle voci. Gli ultimi lavori si basano più sulle atmosfere che sui riff. Amo ancora i riff e amo tutti i miei precedenti lavori, ma sto cercando di evolvermi e di fare qualcosa per tenere musicalmente viva la band, perché, sai, abbiamo suonato esattamente la stessa musica per molti anni e allora perdi un po’ la tensione, in fondo siamo attivi da 30 anni! Di certo amiamo quello che abbiamo fatto e quello che facciamo ed è per questo che siamo qui questa sera!

E anche noi amiamo la vostra musica, ed è per questo che il locale è pieno questa sera...In “Apage Satana”, uno dei miei pezzi preferiti di ‘Rituals’, viene proposto un rito di esorcismo. E’ reale, o avete solo preso ispirazione inventandolo? Quanto tempo fa è iniziata la tua passione per la magia ed i vari culti misterici? Cerchi di conoscere nuovi rituali e tradizioni magiche da scoprire anche quando sei in tour? Pensi che sia un tema che puoi ancora approfondire e che potremo ritrovare in vostri lavori futuri? E’ un esorcismo reale! Queste parole vengono utilizzate in un rito di esorcismo greco-ortodosso. Considera che io amo il mondo e amo viaggiare. Viaggio da quando ho memoria. E ammiro le diverse civilta’. Da est ad ovest del mondo, ogni civilta’ ha qualcosa di buono e di utile da mostrarti. Ed è anche per questo che mi interessano i rituali e cerco di conoscerne il più possibile e ne sono influenzato. E si’, (esitante ndr) forse, forse, forse potrei scrivere ancora di rituali. E’ quello che sto pensando ora…

Un album come ‘Rituals’ cosi’ ricco di arrangiamenti, parti vocali e corali, atmofera, sembra quasi impossibile da riproporre dal vivo con una resa accettabile. Eppure durante il concerto che avete tenuto a Brescia lo scorso ottobre (di supporto agli Inquisition ndr) mi sono dovuta ricredere. A dire il vero non so se abbiate suonato ricreando la magia in cui si è immersi quando si ascolta il cd, e non lo so perché la carica che avete trasmesso ha fatto perdere la concentrazione dai particolari per vivere e godere invece il momento di insieme. Qual è il vostro segreto per ottenere questo risultato? Il segreto? Beh, io trascorro da solo almeno un paio di ore prima dello show. Nel backstage. Parlo e rifletto con me stesso. Non fumo e non bevo alcolici. Cerco di vivere una vita sana, per rimanere in salute ed essere pronto per il “campo di battaglia”. Questo negli ultimi 5 anni. Sai, non sono più giovane. Ma credo che chi paga un biglietto per assistere ad un nostro concerto voglia vedere una band energica ed attiva. Voglia divertirsi con noi, cosi’ io divento un guerriero del metal, pronto per il “campo di battaglia”. Ho cambiato il mio stile di vita. E’ questo il segreto. Sono diventato più maturo, o almeno voglio crederlo.

E' molto diverso da ciò che la gente si immagina! Musicista=sesso droga e alcol! Oh beh, c’è stato anche quel periodo. Ma ora abbiamo molti show e vogliamo dare sempre il massimo!

Sembra che con l’arrivo di Vageliss nella band il ruolo del basso sia cambiato nella struttura dei vostri pezzi e soprattutto nelle sonorita’ dei live , prendendosi una parte di primo piano, non trovi? Cosa ne pensi? Assolutamente si’! Il suono è diventato più heavy ed è meglio amalgamato con la batteria. Questo crea una sonorita’ potente ed omogenea.

Come funziona il vostro processo creativo? Scrivi ancora tutti i pezzi da solo o hai iniziato ad avvalerti della collaborazione di tutta la band componendo insieme agli altri? Hai idee e scrivi anche durante i tour o solo quando sei a casa? Scrivo quando sono da solo a casa, mai in tour. Continuo a scrivere sempre da solo, voglio essere da solo perché non riesco a creare e comporre quando ci sono molte persone. Questo sono io. Mi aiuto leggendo molto, come potrebbe fare un attore. Leggo e cerco di avere più punti di vista, trascorro tanto tempo a riflettere, non esco spesso a bere una birra con gli amici insomma. Amo anche quello ma penso che ora sono un po’ diverso. La mia musica è molto personale. Provo ad essere me stesso, anche se è difficile essere se stessi al giorno d’oggi. E poi ci sono i cambiamenti, le evoluzioni, tutto cambia, tutto si muove. La mia vita è cambiata.

Puoi dirmi qualcosa in merito alla vostra collaborazione con Diamanda Galas? Come è nata, e cosa ti ha lasciato? Diamanda Galas è una delle mie artiste preferite. Le ho chiesto di poter collaborare ad un pezzo e sono rimasto felice ed onorato che abbia accettato di fare qualcosa insieme. E’ stato un qualcosa di unico, qualcosa che solo Diamanda Galas ha.

Che ne pensi della scena greca? Cosa è cambiato dopo il vostro successo e cosa si è mosso dal 1987 ad oggi? Ho trascorso alcuni giorni ad Atene e mi è sembrato che la scena sia piuttosto viva e che ci siano molti più locali e negozi di musica metal di quelli che abbiamo ad esempio qui a Roma, eppure le band faticano a varcare il confine nazionale. Qual è il problema secondo te? Ci sono molte band in Grecia. Veramente molte. Se vai su google e digiti “Greek metal scene” vedrai comparire molti nomi. La scena è molto attiva, tanta gente interessata al metal e tanti ottimi musicisti. E’ una buona scena e voglio credere che sia anche forte. Molte di queste band sono in tour in giro per il mondo. E’ un processo lento, ma in crescita. Le difficolta’ sono dovute alla nostra posizione geografica ai margini dell’Europa. Ogni volta che si vuole fare un concerto bisogna prendere l’aereo e spostarsi di molti km con tutti i costi e i limiti che ne conseguono. Pertanto è più complicato per un gruppo emergente greco farsi conoscere nel cuore dell’Europa e poi del mondo. Però secondo me è questione di tempo perché molte band stanno iniziando a suonare all’estero. E spero che il nostro successo abbia almeno in parte contribuito a rendere degno di attenzione il movimento metal della nostra nazione.

So che il tempo stringe, ho gia’ sforato di alcuni minuti, ma vorrei chiudere come ho aperto, con una curiosita’: sei mai stato in chiesa? Certamente. Io voglio sempre conoscere a fondo ciò in cui non credo, ciò che contesto. Voglio essere sicuro di non crederci, poter confutare queste credenze sulla base della conoscenza e non per partito preso o perché va di moda o per sentito dire. Credo che bisogni sempre ascoltare e conoscere l’altra parte. Sono aperto mentalmente, non sono per il bianco o nero, sono aperto a nuove idee e ad ascoltare le opinioni e le versioni altrui. Sono pronto ad avvicinarmi e a conoscere le tesi con le quali sono in disaccordo, perché anche il disaccordo va motivato.

Allora grazie per l’intervista, ti lascio alle tue due ore di concentrazione e riflessione! A me non resta che godermi il live! Grazie ad Hardsounds ed a te! A dopo...

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