SIXTH MINOR
Il secondo parto dei Sixth Minor, 'Amigdalae', è stato uno dei migliori dischi del 2016; non ci siamo fatti sfuggire l’occasione di scambiare due chiacchiere con uno degli autori di tante distorsioni electro industrial noise.
Per chi scrive il vostro disco è stato uno dei migliori del 2016, grandi suoni, grande produzione, imperiosi crescendo e placidi diminuendo di electro industrial noise; parlateci di voi. I Sixth Minor nascono a Napoli nel 2011 inizialmente attraverso la collaborazione tra me ed Andrew. Da subito abbiamo capito di avere una particolare intesa compositiva e una dedizione verso la musica sperimentale che ci ha portato a sviluppare quello che è il sound della band. Deriviamo entrambi da ascolti adolescenziali abbastanza turbolenti e duri come Metal, Nu-Metal etc. ma adoriamo anche l’elettronica. Unire queste due sfere musicali è stato un processo del tutto naturale che ci ha portato a comporre i nostri album: 'Wireframe' e 'Amygdalae'.
Come mai una band che viene da Napoli anziché essere infatuata della tradizione mediterranea ha nelle sue corde i gelidi suoni del new beat belga (attualmente conosciuto come EBM), il noise e l'industrial? Siamo realmente convinti che Napoli non sia solo la città del “Sole, Pizza e Mandolino”. Napoli è una città multiculturale con un’anima punk dalle tante sfumature che si presta anche alla nascita di sperimentazioni musicali come il nostro progetto. Purtroppo Napoli è anche una città afflitta da tanti problemi, maltrattata e ferita da tante vicende, in primis la devastazione ambientale che ha subito negli ultimi anni. Il nostro sound è stato sicuramente influenzato anche da tutto ciò e crediamo che la nostra musica sia una colonna sonora più che appropriata al contesto e al periodo storico odierno in cui Napoli versa.
A quali band/generi musicali vi ispirate o ascoltate? Siamo quotidianamente attraversati da qualsiasi tipo di musica e tratteniamo quello che più ci emoziona, e che quindi ci influenza. L’idea musicale che sta alla base del progetto Sixth Minor è quella di essere liberi di suonare quello che più ci piace. Com’è facile aspettarsi, non ci piacciono le “etichette” e cerchiamo sempre di trasmettere quelle che sono le nostre emozioni più pure nelle nostre composizioni.
A chi di voi piace il post rock? La matrice post-rock, come il noise e il math-rock sono componenti base del nostro sound. Siamo tutti e tre in fissa con queste sonorità.
Abbiamo avuto il piacere di vedervi dal vivo all'epoca del tour di 'Wireframe': nonostante quel disco fosse alquanto tranquillo, nella sua dimensione live abbiamo notato un irruenza che non ci saremmo mai aspettati, fino a toccare territori grind. Come si spiega questa doppia anima? Dal 2011 si sono susseguiti parecchi processi creativi tutti uniti da una particolare intesa compositiva che ha definito le fondamenta del nostro sound. In quest’ultimo lavoro c’è sicuramente molta più consapevolezza unita a possibilità tecniche indubbiamente migliori rispetto all’epoca. L’ingresso di Franz nella band nel 2013 (il quale si è occupato della produzione, registrazione e missaggio sia del primo disco 'Wireframe', sia di 'Amygdalae'), ha segnato un punto di svolta che si è riversato anche in quest’ultimo lavoro. Nel tour di “Wireframe” Franz si occupava principalmente della fonìa e al contempo di fare inserti di chitarre e voci dalla sua postazione; il nuovo live set vedrà anche lui sul palco. Questo significa più onde quadre e più distorsioni!
Quale il motivo della scelta della Megaphone records per pubblicare i vostri dischi? Sono ragazzi splendidi che hanno a cuore quella che per loro è buona musica e trattano i propri artisti come fratelli creando un bellissimo universo musicale di condivisione e rispetto. Abbiamo un ottimo rapporto e siamo felici per il supporto che, da quando abbiamo incrociato le nostre strade, ci danno senza riserve.
Data l'anima cinematica delle vostre composizioni, avete avuto richieste da qualche regista per musicare film o cortometraggi? E’ una cosa che ci ha sempre affascinato. Franz ad esempio è solito abbassare completamente il volume del televisore mentre guarda uno dei suoi film preferiti per suonarci qualcosa e creare delle soundtrack ad hoc. In ogni caso, per ora, nessuna richiesta, ma ci piacerebbe molto comporre musica per immagini.
Vi rivredremo in tour? Al momento per impegni sia lavorativi, sia per i chilometri che ci separano (Renato vive a Berlino, Andrew a Parigi e Franz a Napoli), è difficile organizzare un tour nell’immediato ma ci auguriamo di ritornare on stage il prima possibile.
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